IL MATTINO
Controverso
12.07.2015 - 10:04
L'intero ecosistema marino dell'Adriatico ringrazia. Ringrazia il Ministero dell'Ambiente per aver dato il via libera alla ricerca di idrocarburi proprio dinanzi alle sue coste. Tra il Gargano ed il Salento verranno "bucati, oltre 1,6 milioni di ettari di mare. Cosa si cerca? Petrolio e gas. E lo si cerca con la violenza dell'air gun, quella tecnologia ad aria compressa che, come sostiene l'Istituto di ricerca dello stesso Ministero dell'Ambiente (Ispra) provoca nelle specie marine un effetto risalita, talmente veloce, da causare emboli mortali. Si dirà... Cosa vuoi che sia un pesce, un delfino, un cetaceo e fermiamoci qui, di fronte ad un giacimento di petrolio, quello stesso petrolio che ha causato guerre tremende con migliaia di morti negli ultimi anni, o un giacimento di gas? Nulla. Per carità!
L'intero ecosistema marino ringrazia il Presidente del Consiglio, Renzi che, con la sua solita determinazione - mai improvvisata e forse dettata dalla tutela di specifici interessi economici - ha ottenuto dalla cosiddetta legge sugli eco reati, lo stralcio dell'utilizzo dell'air gun appunto come reato. Una piccola ma troppo breve resistenza l'ha messa in campo il Ministro Galletti, quello stesso Ministro che è stato "costretto" a firmare i decreti di VIA, quando ha affermato che se non ci fosse stato lo stralcio dell'air gun nessuna autorizzazione sarebbe stata concessa. E, invece, no.
Si trivella, sì, si trivella. Le società che trivelleranno dalle nostre parti sono la Petroleum Geo, fondata nel 1991 in Norvegia, e la Northern Petroleum. Si trivella con buona pace di tutti ma, questa volta, non solo degli ambientalisti, interpretati un po' come estremisti, ma anche dei presidenti di un po' di regioni che affacciano sull'Adriatico, tra cui il buon neo Governatore pugliese Emiliano. Le trivelle non le vuole, proprio no, come pure quel benedetto tubo della Tap. E mentre è nel bel mezzo la stagione turistica estiva, una delle punte di diamante della nostra residua economia, ci si ritrova a dover combattere contro il dio petrolio, proprio in una regione in cui le energie rinnovabili (al di là dell'orrore delle nostre colline coperte di pale che girano e girano sollecitate dal buon Eolo) la fanno da padrone. Mare nero, è quel che stiamo rischiando.
Ma davvero il Governo pensa di "sbloccare l'Italia" fondando la propria politica energetica ed economica sullo sfruttamento dei pozzi di petrolio nell'Adriatico? Bah, pare assurdo. E mentre attendiamo che venga presa in considerazione l'ipotesi di un referendum, lanciata da questi "sporchi ambientalisti" evidenzierà qualche compagnia petrolifera, possiamo cercare on line Trivadvisor. Lì non solo possiamo firmare per tentare di bloccare la deriva petrolifera ma possiamo anche sorridere. Si, sorridere perché ci sono delle splendide recensioni - falsi post di turisti - proiettate a fra 10 anni quando, oltre a vedere splendidi tramonti sul mare, faranno da sfondo le piattaforme petrolifere. Ed allora i pesci sì che salteranno...
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