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Il macabro bisturi dei frati sul corpo di Padre Pio

Il macabro bisturi dei frati sul corpo di Padre Pio

L'ostensione delle spoglie di Padre Pio

Per chi ha da preoccuparsi unicamente della sua anima, credo non faccia differenza alcuna il fatto che il corpo di Padre Pio possa riposare a San Giovanni Rotondo piuttosto che a Pietrelcina. I santi sono dei senza fissa dimora nelle preghiere di chi li invoca: ci raggiungono ovunque, abitano i nostri pensieri, alitano la loro presenza con l’effluvio di una fragranza o l’epifania di una visione. Quindi, che senso ha dividersi le loro spoglie? Che senso ha strappare il cuore di Padre Pio per farne un palio da religioso torneo popolare? E’, obiettivamente, riprovevole pensare di voler sottoporre il corpo di Padre Pio ad un’operazione chirurgica per esportargli il cuore. Insomma, il bisturi a cui hanno intenzione di mettere mano i frati minori cappuccini, plenipotenziari sulle conventicole vicende di San Giovanni e Pietrelcina, è macabro, oltre che sospettosamente simoniaco: come non pensare che la “trovata” di spezzettare le spoglie di Padre Pio, lasciando il corpo a San Giovanni e portando il suo cuore a Pietrelcina, sia anzitutto utile al turismo religioso e, quindi al rimpinguamento delle casse conventuali?  Già la trasposizione del corpo del Santo nella nuova chiesa di San Giovanni Rotondo rivestita d’oro, ispirata centimetro per centimetro ad un’oculata simbologia massonica, fa venire brividi demoniaci raffrontata agli architravi di umiltà e povertà che sorreggevano la vita e le opere del frate con le stimmate. Se, ora, si aggiunge anche la pratica di espianto del suo cuore, la eco delle dure battaglie ingaggiate da Padre Pio con il Demonio fa rimbombare con inquietante attualità una delle lettere più significative su questo infinito duello, che Padre Pio scrisse a padre Agostino il 13 febbraio 1913: “Il mio corpo – scriveva Pio - è tutto ammaccato per le tante percosse  che ha contato fino al presente per mano  dei nostri nemici. Più di una volta sono giunti a togliermi perfino la camicia e percuotermi in tale stato…”. Ora, per impedirgli di riposare in pace,  non resta che strappargli il cuore!

 

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Commenti all'articolo

  • Cassandra

    08 Luglio 2013 - 03:12

    Il Santo Pio con una bella maschera in volto per coprire l'orrore della morte e della decomposizione.. ma lasciamo le dita scoperte così sembra meno finto e un po' di orrore lo si può mostrare. Se facessero pagare il biglietto forse potrebbero aggiungere altro oro un po' a destra e un poco a manca. Una vergogna, un sacrilegio, un orrore. L'uomo, il Frate, il Santo non possono riposare come desiderato "in un umile cantuccio" come si legge nella frase nei corridoi vicino la sua cella. L'antica cripta era fino a poco tempo fa un potente luogo di preghiera. Il soffitto d'oro e rosso carminio della nuova cripta sembra trasudare sangue. Opulenza contro discrezione e povertà. Complimenti per aver interpretato al meglio desideri, ambizioni, volontà e operato del Santo. Per quel che riguarda l'ospedale, di Lui è rimasto ben poco. Gli uomini hanno mangiato anche su quello. In oncologia ho visto e vissuto esperienze vergognose... Io continuo a pregare nella sua vecchia dimora.

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  • danielsan

    06 Luglio 2013 - 12:19

    Gentile Sig. Blasotta, leggo con stupore il suo articolo, pieno di imprecisioni, un giornalista dovrebbe dapprima informarsi su tali notizie. I Frati di San Giovanni R. erano si intenzionati a trasferire il cuore di Padre Pio a Pietrelcina, ma il Vescovo della Diocesi ha deciso, il 24 Giugno, di porre fine a simili insinuazioni, precludendo ogni trasferimento del cuore. Questo organo, vitale durante l'esistenza di ogni persona, sarà custodito PER SEMPRE a San Giovanni Rotondo. Parla della nuova Chiesa dedicata a San Pio come una tomba faraonica, il che può esser vero, essendo stato utilizzato tutto l'oro donato dai fedeli in tutti questi anni,ma resta comunque una scelta della Chiesa, dell'architetto Renzo Piano e di quanti hanno contribuito a renderla così. Ho visitato tantissimi santuari, in varie parti del mondo, certo è che non mi ha impressionato così "malvagicamente".... Padre Pio resta un Santo molto amato, e il suo più grande miracolo è l'Ospedale.

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Antonio Blasotta

Antonio Blasotta

Alla passione per la scrittura e la comunicazione ho dedicato il mio tempo, senza mai risparmiarmi. Così, da quando avevo 15 anni, ho scritto per diversi giornali (Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Roma), ho diretto la prima tv di Foggia, Teleradioerre; ed ho finito con il fondare la Casa Editrice "Il Castello", che, oltre ad editare diversi libri, pubblica "Il Mattino di Foggia". Divido la mia vita tra la passione editoriale e quella per la formazione relazionale e direzionale, essendo Master Trainer con licenza USA di PNL.

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