IL MATTINO
Controverso
22.03.2015 - 11:41
Papa Francesco a Scampia
La corruzione "spuzza". Papa Francesco, com'è nel suo stile, realista ed efficace, non la manda a dire. La dice. "La corruzione puzza, la società corrotta puzza e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza". "Tutti noi abbiamo la possibilità di essere corrotti. Nessuno di noi può dire ‘io mai sarò corrotto’. No, è una tentazione, è uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza dei reati, verso la corruzione". Quella parola "spuzza" definisce - senza volgarità, senza paura - una buona parte del paesaggio italiano, se è vero come e' vero che il costo della corruzione, ogni anno, equivale ad almeno due manovre finanziarie. Altra piazza. Bologna. Don Ciotti. "Ho l’impressione che ci sia chi non voglia una legge chiara e radicale sulla corruzione”. Già, il contatore di Sky e' a quota 734 giorni, tot ore, tot minuti, ma arriva fino ai secondi proprio per scandire ancora con più forza il ritardo e rappresentare l'urgenza che quel tempo si fermi e che si metta la parola fine alla proposta dell'allora solo senatore Grasso, oggi presidente del Senato. Puzza, dice Bergoglio, ma a quanto sembra quella puzza non ha ancora invaso le stanze dei Palazzi. Eppure il Ministero delle Infrastrutture e' stato sommerso dal fetore, quello tipico delle carogne. Ma non solo. Sottosegretari che sono indagati ma che restano lì, alcuni ben noti come Giuseppe Castiglione, indagato per abuso d'ufficio e turbativa d'asta per gli appalti per la struttura di accoglienza siciliana di Mineo, oppure Vito De Filippo, Francesca Barracciu, Umberto Del Basso De Caro. Mi interessa davvero poco quale tessera di partito abbiano in tasca. Non mi appassiona quel fare italico che rimbalza "e tu?", "due pesi e due misure", eccetera eccetera. Quel vizio di rispondere ad una domanda con un'altra domanda, proprio perché non si sa cosa rispondere o forse perché la coscienza ha un sussulto di vergogna. Scampia, Napoli, Bologna, piazze invase da centinaia di migliaia di persone che quella puzza la sentono, la respirano a piene narici. E Foggia? Quanta puzza respiriamo a Foggia? "Mafia e corruzione sono due facce della stessa medaglia" ha affermato Don Ciotti che già più volte ha ribadito che "l'antimafia è innanzitutto un problema di coscienza, non è una carta d’identità che si tira fuori a seconda delle circostanze. È una parola che non mi piace più, perché ci è stata rubata. Come legalità." Quanta antimafia fasulla c'è che puzza, come dice Papa Francesco? Don Ciotti sarà a Foggia il 31 marzo per ricordare, a vent'anni dall'omicidio, Francesco Marcone. Siamo ancora in attesa di una verità, anzi la verità. Riuscirà Don Ciotti a risvegliare questa città? Foggia ha ancora il coraggio di unirsi per dire no alla puzza? Forse non servono i cortei, serve questo si' che ognuno di noi non ceda alla tentazione, come ha detto Papa Francesco. Le sue parole, da Scampia sono giunte fino a Foggia? Hanno attraversato la coscienza di chi questa puzza la alimenta? Non lo so. Chissà se le urlasse da qui, dal cuore della nostra città, nessuno potrebbe fare a meno di ascoltare e qualcuno di vergognarsi. Era il 1987 quando Giovanni Paolo II giunse nella nostra città. E' proprio un bel ricordo il suo incontro con i giovani allo stadio. Non so chi è il più titolato ad invitare Papa Francesco, credo sia il nostro Arcivescovo. Allora, Mons. Pelvi, ci prova ad invitarlo e, come ha detto oggi il Papa anche a "minacciarlo" come ha fatto il Cardinale Sepe?
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