IL MATTINO
Controverso
01.03.2015 - 10:31
Il palazzo della Regione Puglia
Che sarebbe andata a finire così, si sapeva. Nonostante tutto. Dichiarazioni su dichiarazioni, prese di posizione, il gruppo 50&50 che scalcia, caffè, riunioni, alla luce del sole ma anche non troppo, il momento del voto, segreto per carità, e le donne di Puglia evaporano. Bene! Mi metto nei panni di questo o quel consigliere maschio, di maggioranza e di opposizione. Non faccio distinzioni o almeno c'è davvero poco da cercare il pelo nell'uovo. I pensieri sono, ne sono certa, di questo tenore. "Finalmente lo avranno capito"; dovranno fare un passo indietro"; "e basta con queste che blaterano"; "abbiamo vinto, ho vinto"...ecc.! Bene, ancora! Ma i consiglieri della maggioranza (pardon del PD) che si sono fatti piccoli piccoli, e non è la prima volta, per nascondersi sotto lo scudo del voto segreto, chi sono? Qualche dubbio, piccola intuizione, ce l'ho! Mi sembra tanto la storia dei 101 che hanno affossato Prodi Presidente. Si immagina chi siano, ma non si sa per certo! Quindi, tutto tace. Le dichiarazioni a caldo post-voto, rimbalzate su Twitter (c'ero anch'io) riferiscono di alcuni auspici. Non candidare chi ha votato contro (ma in fin dei conti ha votato a favore di se stesso); avere capilista donna (ancora, sembrano le europee del Renzi statista! e poi non c'è il listino bloccato), sostenere la campagna elettorale delle donne, eccetera eccetera. Qualcuno azzarda un "vota donna". Si ma quale donna mi viene da pensare? Si torna al solito gioco. Chi da' le carte (i signorotti dei partiti), chi fa il piatto (le donne che non si arrendono). Succulento o meno, si vedrà. Questa lettura potrà sembrare ingiusta. In fin dei conti Emiliano non era lì a votare, si ma è il segretario regionale del partito (Renzi li avrebbe messi tutti in fila!) sembra non abbia proprio messo piedi a via Capruzzi. Vendola ha lanciato i suoi anatemi che arricchiscono l'antologia delle dichiarazioni che resteranno alla storia, il consigliere Zullo (a me sconosciuto, ma è un mio limite) ha festeggiato, con gli amici del centro destra ed i compari della cosiddetta sinistra. Potrebbe finire qui. Chi vince e chi perde, scrive Elena Gentile purtroppo da Bruxelles, ma credo che la partita sia ancora tutta da giocare. Per una volta, però, le donne dovrebbero far sentire la loro voce con il silenzio più assordante. Altro che riempire le liste, altro che capilista per elemosina o perché fa così bello, altro che votare donna. Che se la sbrighino tra di loro. Che si ammazzino pure per occupare il posto. Militanti alle primarie, e tutti ormai siamo consapevoli delle infime infiltrazioni, ne sappiamo qualcosa a Foggia, no?, in prima fila ai convegni ad applaudire quei "politici" che sanno di poter contare sul nostro lavoro, tifose, si proprie tifose di questo o quello per poi rimanere puntualmente deluse. Chi ha una tessera di partito, e sto parlando sempre delle donne, potrebbe pensare di stracciarla, o almeno - se proprio ci tiene - di tenerla li, in naftalina. Chi ha un ruolo di peso (sempre piuma, per carità) nelle segrete segreterie, potrebbe dimettersi, chi non ha una tessera ma si appassiona alla politica, e' sempre lì sul punto, potrebbe appassionarsi a qualunque altro esercizio che tradisca di meno. Non è difficile trovarlo. Ma già so che non accadrà nulla. Tempo una settimana e tutto sarà dimenticato. Le dichiarazioni diventeranno sempre più leggere fino a scomparire. Questo o quel candidato inizierà a fare la corte, inviti, chiacchierate, cene, feste, incontri, proposte, inizierà lo spettacolo. Show must go on! Le lusinghe, si sa, le piccole promesse trovano sempre un varco. Bisognerebbe chiudere la porta! Ma dicevo del silenzio assordante di una ipotetica protesta strisciante. E se ci astenessimo? Potrebbe essere il modo per pesare la quota di genere. Utopia? Purtroppo credo di si. P.S. non prendetelo come uno sfogo!
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