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Lupo Alberto

Magia di una semplice palla

Magia di una semplice palla
Una palla, una semplice palla. Essa ci accompagna da quando siamo bambini, quando nel passeggino risulta più grande della nostra testa, inorgoglisce i nostri papà quando cominciamo a calciarla pur facendo ancora fatica a camminare; la palla accompagna la nostra vita sin da quando, con le cartelle della scuola, limitavamo le due porte e ci buttavamo a capo fitto in campi impolverati, lacerando vestiti, sudando come matti rincorrendo sempre lei, la nostra palla.
Con la palla, sulle spiagge, appena adolescenti, venivamo sempre richiamati da solerti bagnini per il fastidio che arrecavamo alle donne che prendevano il sole in prima fila e tante altre volte continuavamo a giocare in acqua sempre con la smania di fare gol, magari con le mani, per esultare come i beniamini della tv.
Eh sì, perché la palla ha condizionato anche altre nostre scelte, quelle della squadra del cuore, dei beniamini degli stadi super affollati, quei beniamini inavvicinabili, irraggiungibili e quasi mitizzati. Grazie sempre alla palla abbiamo imparato a raccogliere le figurine, a scambiarcele, abbiamo cominciato a tessere trattative perché una figurina di Rivera non poteva valere quanto una di Roversi.
Insomma questa palla ha condizionato la vita di noi bambini, adolescenti e giovanotti ma, quando pensi di essere più maturo, quando pensi di dare il giusto valore alle cose distinguendole tra quelle serie e quelle frivole, ti ritrovi, già padre di famiglia, a gridare parolacce, a sudare e a prenderti veleno sugli spalti della tua squadra perché i colori delle maglie sono sempre quelli di quando tu eri bambino, sono sempre i colori del tuo completino che ti veniva regalato dalla befana e alla fine deduci che forse, almeno nel calcio, non riesci a non essere fedele.
Da adulto ti fermi un attimo, capisci che intorno a quella palla girano molti, forse troppi soldi, capisci che forse un calciatore guadagna cifre impensabili per comuni mortali, ti rendi conto che intorno a quella palla ci sono anche illeciti, truffe, partite truccate, arresti, delinquenti ma tu non riesci a smettere di seguire quella maledetta sfera perché un gol è sempre un gol, perché gli sfottò nei confronti dei tuoi avversari sono sempre eccitanti e capisci perché stringevi inconsciamente quella palla nel tuo passeggino e perché il tuo papà era fiero per come calciavi col tuo piedino destro.
Ma veramente tutto questo è determinato da una sfera di cuoio o di plastica? Veramente riusciamo a vivere emozioni importanti e sensazioni uniche solo vedendo rotolare una palla su di un tappeto verde?
Che non sia veramente la palla l’invenzione più geniale dell’umanità?

 

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Alberto Mangano

Alberto Mangano

Alberto Mangano, nato nel 1962, è laureato in Scienze Biologiche e svolge la professione di informatore scientifico. Appassionato di storia locale da sempre, ha realizzato il sito www.manganofoggia.it sulla storia, gli aneddoti e le curiosità sulla città di Foggia molto visitato e apprezzato in tutto il mondo. Tifoso del calcio foggiano, per cui ha maturato anche un'esperienza nel settore giovanile, partecipa a diverse trasmissioni televisive sportive come opinionista. Nel 2010 ha pubblicato per "Edizioni il Castello" il libro "Io non sono fuggito da Foggia", che ha riscosso un grosso successo, ben oltre le più rosee aspettative. Sempre per Edizioni il Castello, ha poi pubblicato "Da grande farò il sindaco di Foggia" (2011) e, nell'ottobre 2012, "I mille anni di Foggia"

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