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Allora è vero: non esiste un Dio per i topi nella terra dei Giganti

Allora è vero: non esiste un Dio per i topi nella terra dei Giganti
Sono bloccato, non posso muovermi, qualcosa mi tiene fermo per terra. Da ore e ore sono immobilizzato, i crampi, dappertutto, alla schiena, alle gambe, è terribile, ma cosa ho fatto per meritarmi questo? Avevo solo fame, una fame terribile, più grande della paura e dell'angoscia che ci portiamo dentro da quando siamo nati. La stessa fame che ora mi divora lo stomaco e le viscere e che fa male, più male dei crampi. I fratelli mi avevano avvisato: è pericoloso entrare nella casa dei giganti; ma quando l'inverno avanza non ci sono alternative, ho deciso di entrare e ora ne pago le conseguenze. Eppure molti fratelli sono entrati e usciti senza problemi con un mucchio di roba da mangiare, un mucchio di rifiuti per tirare avanti. La nostra è una razza maledetta, nessuno ricorda da quanto, forse da sempre, siamo sempre stati oggetto di una caccia spietata da parte dei giganti, con ogni mezzo, senza tregua. Ci cibiamo dei loro rifiuti, quando c'è la fame niente ci disgusta: carne marcia, pane duro come la pietra, formaggio ammuffito, e loro non vogliono darci neppure quello. Ma pagheranno un giorno, pagheranno.
Ho fame!
Ho saputo che qualche compagno ne ha ucciso uno tempo fa, ma erano in molti. Anche noi qui fuori siamo in molti, quando uscirò da qui noi ci organizzeremo e li uccideremo tutti, così avremo da mangiare per noi e per i nostri figli, andrà tutto bene...aah, i crampi, sono terribili! Chiamo aiuto ma è tutto inutile, nessuno ha il coraggio di entrare, sono disperato. Grande Fratello, aiutami! Fai finire tutto questo, fammi tornare a casa!  No, non tornerò mai più a casa, chi sto prendendo in giro? Io sono qui, senza speranza. Aspetto di essere ucciso, dal gigante che vive in questa casa. Non c'è un Grande Fratello dei fratelli ad aiutarmi. Allora è proprio vero: non esiste un Dio per i...
- Topi!! Ancora topi, guarda, ce n'è uno catturato dalla colla!-
- Ah, io non lo ammazzo! Vedi come guarda, sembra che capisca.-
- Dovrò farlo io, come al solito, ormai sono un esperto, dove hai messo il martello? Ecco qua...-

 

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Marco Scillitani

Marco Scillitani

È nato nel 1967, il 23 novembre, giorno che gli ha consentito di festeggiare un compleanno indimenticabile con il terremoto del 1980. Fa l'avvocato non per vivere, ma perché lo trova interessante e, non avendo mai saputo usare le mani gli è parso il metodo più efficace per raddrizzare le cose storte. Insegna Magia e Formule all'Università, ma di nascosto. Chi lo ascolta crede che parli di Procedura penale. Solo il titolare della cattedra se ne è accorto ma fa finta di niente. Da piccolo ha cominciato a osservare quello che gli accadeva intorno, collezionando storie e territori immaginari. Quando qualcuno glielo chiede, le restituisce. Ma non si assume responsabilità.

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