IL MATTINO
L'operazione
01.12.2021 - 11:52
Partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati dell'Inps i finanzieri hanno approfondito la posizione di diversi nuclei familiari. In 30 casi il richiedente non aveva comunicato di essere stato sottoposto ad una misura cautelare personale.
Sono 55 i furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dalla Guardia di Finanza di Foggia sul territorio provinciale, tra i quali ci sarebbero un uomo ritenuto elemento di spicco della mafia garganica e un altro ristretto in carcere. L'importo complessivo delle somme non dovute, sottratte fraudolentemente all'Inps, ammonta a circa 530 mila euro.Stando a quanto reso noto dagli investigatori, le 55 persone segnalate alla procura di Foggia percepivano il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto perché proprietari di immobili o valori mobiliari, o perché percettori di redditi - oltre determinate soglie - non dichiarati, o ancora perché avevano omesso di indicare nella dichiarazione presentata all'Inps componenti della famiglia sottoposti a misure cautelari personali.In 30 casi, il richiedente non aveva comunicato la sussistenza di una causa ostativa alla percezione del beneficio ovvero l'essere stato sottoposto ad una misura cautelare personale, ovvero la presenza nel proprio nucleo familiare di un componente raggiunto da analoga misura coercitiva. "Tra questi, che hanno ottenuto indebite percezioni per circa 250 mila euro, un soggetto è risultato essere elemento di spicco della Mafia Garganica", spiegano i finanzieri in una nota."Alquanto singolare il caso di altro pregiudicato che è risultato aver sottoscritto l'istanza per la concessione del beneficio presso gli uffici di un Caf mentre, di fatto, era detenuto in carcere", proseguono gli investigatori."In 25 casi, all'atto della richiesta del beneficio, erano state fornite false informazioni relative alla composizione del nucleo familiare, ai redditi percepiti o alla posizione lavorativa - in alcuni casi in nero - dei componenti. Da segnalare il caso di un collaboratore domestico che, dopo aver denunciato il proprio datore di lavoro per non aver provveduto a regolarizzare la propria posizione contributiva ed assicurativa, è risultato percepire indebitamente il reddito di cittadinanza o, ancora, il caso di un cameriere che lavorava in nero in un ristorante di Cerignola ma percepiva contemporaneamente il sostegno economico", spiegano ancora i finanzieri.Tutte le posizioni illecite emerse dalle indagini sono state segnalate all'Inps per la revoca e il recupero del beneficio economico non dovuto, nonché denunciate alla Procura della Repubblica di Foggia, che coordina lo sviluppo delle indagini, per accertare le responsabilità di chi ha frodato l'Inps fornendo dichiarazioni false e omettendo informazioni dovute. La tempestiva segnalazione effettuata dalle Fiamme gialle ha permesso all'Inps. di interrompere l'ulteriore erogazione di contributi per circa 150 mila euro.
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