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Passato e futuro

Il nuovo M5S di Conte? Come "'na veppta" "for a funtana"

Era il 23 settembre del 2018, quando l'allora presidente del Consiglio dei Ministri fece ritorno al suo paese di nascita, Volturara Appula, ricordando in dialetto i momenti felici vissuti nel piccolo paese dei Monti dauni

Quei ricordi rappresentano molto bene la metafora del cambiamento che oggi intende portare nel Movimento 5 Stelle: fuori la fontana pentastellata che zampilla degli stessi valori radicali del movimento, per una rinfrescata alla fonte. Lo ha spiegato molto bene ieri sera in tv, da Floris.

L'ex premier Giuseppe Conte e leader in pectore di M5s - ora piu' vicino al traguardo dopo 'l'accordo'con Davide Casaleggio - va in tv e lo dichiara, assicurando che con M5s 2.0 "vi sorprenderete". Nessuna data ancora per la prossima convention in cui illustrera' il programma, ma una certezza: il Movimento estera' movimento e non diventera' partito. Quindi, l'annuncio della prima mossa: un tavolo fra leader per rafforzare il sistema costituzionale e allontanare l'Italia dalla politica dei personalismi. Poi, il confronto anche con 'l'opposizione interna' alla galassia pentastellata: con Alessandro Di Battista, ex front man M5s, che, da iscritto, ha abbandonato. "Io sono totalmente immerso nella politica almeno da tre anni a questa parte. Prima la seguivo come osservatore. Continuero', anche nel nuovo incarico, a lavorare per il bene degli italiani, sotto un'altra veste, con un altro ruolo", sottolinea Conte e, rispetto alla rifondazione in atto, spiega: "Siamo tutti determinati a non ricadere nelle tradizionali forme del sistema partito perche' sono un po' superate. Dobbiamo conservare la freschezza del Movimento". Ci saranno "organi collegiali e luoghi di confronto anche per la linea politica". E, sulle prospettive, indica: "Rimangono i vecchi valori non negoziabili, la legalita', la lotte alle mafie, l'etica pubblica. C'e' uno spazio per la responsabilita' politica che va distinta da quella giuridica". Con il Pd "ci sono delle differenze perche' noi abbiamo una chiara identita'. Ci saranno punti d'incontro e punti di divergenza, ma avremo sicuramente la possibilita' di dialogare costantemente e ritrovarci a costruire un cammino che speriamo di intensificare in direzione comune". Ma "noi parleremo anche all'elettorato moderato", dice ancora. Sulle dinamiche interne, riferito a 'Dibba', insiste: "Quando tornera' dalla Colombia ci metteremo intorno a un tavolo e dialogheremo anche con lui". Quindi, il rapporto con Mario Draghi e l'ipotesi di staccare la spina: "Se mi conoscete un po' non mi si puo' attribuire questo pensiero recondito, perche' da parte mia e di M5s c'e' lealta' verso la comunita' nazionale prima ancora che verso lo stesso attuale presidente del Consiglio". Un punto di rottura, dice a diMartedi' su La7, ci sarebbe se "sistematicamente, le nostre battaglie, i nostri principi non negoziabili, li permettesse, li oscurasse. Ma sempre in modo chiaro e leale". E qui l'ex presidente del Consiglio segnala che "mentre Biden rafforza i presidi anticorruzione, non mi sembra lo stesso da noi". Ad ogni modo, osserva ancora, "a parte quello che dicono i giornali dei nostri rapporti, ci sentiamo e - annuncia - ci incontreremo presto". 

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