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L'operazione

Benestanti per le vincite al gioco, "arrotondavano" col Reddito di Cittadinanza ma non sfuggono alla GdF di Foggia

Percepivano il reddito di cittadinanza ma non ne avevano i requisiti, perché proprietari di immobili e di denaro frutto di vincite al gioco. Si tratta di 15 persone, denunciate per truffa dalla Guardia di Finanza tra Foggia, San Severo, Manfredonia, Lucera, Cerignola, Chieuti e San Nicandro Garganico.

Oltre 171mila euro indebitamente erogati dall'Inps. Tra i 15 indagati rientra anche il caso di un nucleo familiare composto da 7 persone, con unica residenza ma quattro cognomi diversi

La concessione del sostegno economico ad integrazione del reddito delle famiglie quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale è subordinata, tra l’altro, ad una serie di requisiti reddituali e patrimoniali che cumulativamente ciascun nucleo familiare deve possedere al momento della presentazione della domanda e conservare per tutta la durata dell’erogazione del beneficio.  Tra i requisiti patrimoniali vi sono, tra gli altri, quelli di non possedere altri immobili, diversi dalla prima casa, di valore superiore a 30 mila euro, come definito ai fini ISEE; di non possedere liquidità o valori superiori a certe soglie, derivanti, tra l’altro, da vincite di gioco. Allo stesso tempo, ai fini del rilascio e mantenimento del contributo è fatto obbligo di comunicare ogni variazione del patrimonio, della condizione occupazionale e reddituale dei componenti il nucleo famigliare.

Insomma, percepivano il reddito di cittadinanza ma non ne avevano i requisiti, perché proprietari di immobili e di denaro frutto di vincite al gioco. Per questo la Guardia di Finanza ha denunciato per truffa 15 persone, 4 a Foggia e le altre in provincia (4 a San Severo, 2 ciascuna a Manfredonia e Lucera, una a Cerignola, Chieuti e San Nicandro Garganico). Si tratta di oltre 171mila euro indebitamente erogati dall'Inps, dei quali e' stato proposto il recupero. A due indagati viene contestata la reiterazione del reato; in 4 avevano riscosso vincite da giochi online per circa 430 mila euro complessivi tra il 2017 e il 2019, omettendone la comunicazione; 6 avevano omesso di denunciare proprieta' immobiliari o mobiliari; 7 di indicare variazioni nei redditi avvenute dopo la percezione del sostegno economico. Tra i 15 indagati rientra anche il caso di un nucleo familiare composto da 7 persone, con unica residenza ma quattro cognomi diversi: dopo aver ricevuto un primo reddito di cittadinanza, il nucleo e' riuscito illecitamente a ottenerne un secondo, presentando una nuova domanda a nome di un diverso membro della famiglia, dichiarando il falso sia sulla composizione del nucleo sia sul patrimonio posseduto. 

Tutte le posizioni illecite emerse nelle indagini sono state segnalate all’INPS per la revoca e il recupero del beneficio economico non dovuto, nonché denunciate alla Procura della Repubblica di Foggia, che coordina le indagini per accertare le responsabilità di chi ha fornito dichiarazioni false e omesso informazioni all’ente erogatore. Le pene previste per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza sono la reclusione da 2 a 6 anni per chiunque presenti dichiarazioni false oppure ometta informazioni dovute e da 1 a 3 anni nei casi in cui si ometta la comunicazione all’ente erogatore delle variazioni di reddito, del patrimonio nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revoca del beneficio.

I risultati riportati manifestano l’approccio multidisciplinare e trasversale dell’attività istituzionale del Corpo e l’attenzione particolare a contrastare fenomeni che, attraverso l’accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne ha titolo, generano un danno immediato per la casse pubbliche distraendo risorse che potrebbero essere impiegate a favore di coloro che ne hanno realmente necessità.

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