IL MATTINO
Il caso di cronaca
22.07.2020 - 13:48
Tra i 22 indagati c'e' anche un amico della ragazzina, anche lui minorenne, presunto ideatore di un 'business' parallelo: utilizzando l'account della ragazzina, ottenuto in cambio di piccole somme di denaro, si sostituiva a lei chattando con diversi utenti, ai quali prometteva l'invio di materiale di natura sessuale in cambio di denaro, somme variabili dai 10 ai 50 euro.
Nelle chat della rete di pedofili italiani scoperta dagli agenti della Polizia postale di Bari e Foggia, c'era un vero e proprio listino prezzi delle prestazioni sessuali richieste. Tra gli annunci: "Videochiamata 45 minuti e omaggio 10 foto, 1 video e 3 dediche" al costo di 40 euro; "Videochiamata 1 ora e mezza (se si vuole anche in vari orari) costo 50 euro"; "Sexchat 45 minuti in cui faccio da schiava, costo 30 euro"; "10 foto dei piedini. Omaggio audio in cui dico porcate, costo 10 euro"; "10 foto a scelta + video masturbazione. Omaggio audio in cui dico porcate, costo 20 euro". Gli indagati sono complessivamente 22, tra i quali due minorenni di 15 e 17 anni. Tutti sono accusati del reato di divulgazione di materiale pedopornografico. Gli agenti hanno eseguito 21 perquisizioni in 12 regioni, nelle province di Bari, Foggia, Roma, Monza Brianza, Varese, Cremona, Siena, Agrigento, Palermo, Bologna, Fermo, Ascoli Piceno, Treviso, Chieti, Savona, Imperia e Torino.
L'INDAGINE PARTITA DA FOGGIA
L'indagine che ha portato alla scoperta di una rete italiana di pedofili e' nata nei primi mesi dell'anno dalla denuncia sporta da due genitori della provincia di Foggia, insospettiti da un troppo intenso uso di alcuni social network da parte della figlia minorenne, 14enne a quanto si apprende. In particolare, sul cellulare della ragazzina i genitori hanno trovato le immagini sessualmente esplicite che la 14enne inviava alla chat. Gli agenti della Polizia postale, monitorando il cellulare della figlia della coppia, hanno poi scoperto quella chat, attiva in una piattaforma social, attraverso la quale avveniva la vendita online di immagini e video pornografici autoprodotti da adolescenti e maggiorenni, e analoghi materiali pedopornografici, inviati in cambio di pagamenti su conti online. Tra i 22 indagati c'e' anche un amico della 14enne foggiana, anche lui minorenne, presunto ideatore di un 'business' parallelo: utilizzando l'account della ragazzina, ottenuto in cambio di piccole somme di denaro, si sostituiva a lei chattando con diversi utenti, ai quali prometteva l'invio di materiale di natura sessuale in cambio di denaro, somme variabili dai 10 ai 50 euro.
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