IL MATTINO
La denuncia
12.03.2020 - 13:59
Lo afferma Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe). Da agosto a febbraio scorso le forze di polizia sono riuscire a recuperare all'interno del carcere dauno gia' una ventina di cellulari e circa 40 grammi di hashish.
"Una volta finita l'emergenza del Coronavirus bisognera' interrogarsi sul perche' in un carcere come Foggia, ma poteva accadere in qualsiasi penitenziario della nazione, i detenuti decidono di mettere a ferro e fuoco ogni cosa ed evadere in massa come se fosse un gioco e la cosa piu' facile del mondo". Lo afferma Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), intervenendo sull'operazione di oggi con la quale 107 detenuti del carcere di Foggia, dopo la rivolta di lunedi', sono stati portati in altri penitenziari. Il sindacato precisa che nel carcere "sono state fatte anche alcune perquisizioni che hanno consentito di ritrovare telefoni e droga". Da agosto a febbraio scorso le forze di polizia sono riuscire a recuperare all'interno del carcere dauno gia' una ventina di cellulari e circa 40 grammi di hashish. "Da tempo il Sappe - spiega Pilagatti - aveva chiesto l'avvicendamento del responsabile della sicurezza del carcere di Foggia, poiche' le avvisaglie di una situazione sfuggita di mano erano chiare". Il Sappe parla di "sicurezza praticamente inesistente, tanto che il ritrovamento di telefonini e droga in quantita' erano continui, con l'assurdo del detenuto che dall'interno del carcere foggiano telefonava ai carabinieri denunciando la carenza dei servizi sanitari".
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