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L'intervista

Arbore: «I Beatles devono il loro successo in Italia a me e Boncompagni»

«Quando in Rai, nel 1964, non si potevano passare i Beatles, perchè erano stati etichettati come gruppo strumentale con difetti di intonazione, solo io e Boncompagni fummo autorizzati a farlo»

Lo ha ricordato questa sera il maestro jazz che torna nella sua città a Foggia per partecipare al Medimex Spring Edition, in programma nel capoluogo dauno fino al 14 aprile. Un passaggio doveroso, quello rivolto al quartetto di Liverppol, a cui è dedicata una mostra curata dalla fotografa britannica Pattei Boyd. "I Beatles sono stati influenzati da me - scherza Arbore. Il foggiano parla di una sorta di rivendicazione della tradizione jazzistica foggiana. Ma, soprattutto, il suo sogno è il riconoscimento della canzone napoletana classica come patrimonio dell'umanità

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