Calcio e psicologia: ve lo ricordate lo studio su come migliorare le prestazioni dei calciatori? Ecco come funziona

«Sono consapevole della mia giovane età e della mia ancora non completa formazione specialistica, che sto ultimando, tuttavia la passione del calcio per me è pari a quella per lo studio della psicologia. Per la prima ho dovuto rinunciare ad un percorso attivo, in virtù di una serie di circostanze, ma non ho certo smesso di avere passione ed interesse per questo sport, ho cercato così , nella scelta del percorso di studio psicologico - che ho maturato tralasciando la comoda possibilità di uno studio legale avviato di famiglia - per realizzare il mio sogno di unire in questo progetto entrambe le aspirazioni. Sono quindi qui, solo per il piacere di comunicare, consapevole che il primo a credere e ad investire nelle proprie idee , deve essere chi vuole affermarle». Lorenzo Cristilli è un gioavane psicologo di Potenza, ha 27 anni, e con la sua società Crisass Srl ha già sviluppato un progetto formativo all'interno delle carceri. Nonostante la giovane età ha sulle spalle diverse pubblicazioni. Nel 2016 ha vinto il Lumsa job contest con un progetto per la distribuzione dei farmaci a vantaggio dei disabili. E con la Fondazione Isal ha partecipato al progetto formativo "Prevenzione sanitaria nella popolazione carceraria". Ora ha dato alle stampe un nuovo lavoro: Il circular football therapy project. Si tratta diuno studio su un nuovo metodo che, utilizzando anche premesse ormai acquisite, si pone come obiettivo il miglioramento delle prestazioni dei singoli giocatori, rafforzando la coesione e la forza complessiva della squadra.