IL MATTINO
Cosa succede nel SIN di Tito Scalo (PZ)? - Un reportage di Maurizio Bolognetti
01.05.2017 - 18:11
Spinto dal desiderio di capire cosa stia avvenendo a sedici anni di distanza dall'istituzione del SIN, ho di nuovo fatto un giro in zone da me battute per anni. Nei pressi della liquichimica, il mio sguardo é stato attratto da numerosi contenitori di plastica e da altri contenitori - non meno numerosi - di vetro. All'interno, in un pessimo e preoccupante stato di conservazione, i carotaggi di alcuni terreni del Sin Tito Scalo
La vicenda del Sito di bonifica di interesse nazionale di Tito Scalo si trascina da lustri e per lungo tempo, troppo tempo, si é nutrita di silenzi, opacità e soprattutto lentezze e assenza di concreti interventi di bonifica. Dall'ex liquichimica alla famigerata vasca fosfogessi dove sono state stoccate migliaia di metri cubi di fanghi industriali, passando per la trielina sversata in falda dalla Daramic, un carico di morte e veleni ha contaminato le matrici ambientali di un piccolo pezzo della nostra splendida terra.
Spinto dal desiderio di capire cosa stia avvenendo a sedici anni di distanza dall'istituzione del SIN, ho di nuovo fatto un giro in zone da me battute per anni. Nei pressi della liquichimica, il mio sguardo é stato attratto da numerosi contenitori di plastica e da altri contenitori - non meno numerosi - di vetro. All'interno, in un pessimo e preoccupante stato di conservazione, i carotaggi di alcuni terreni del Sin Tito Scalo.
Inevitabile a questo punto rivolgere una domande all'Asi, all'Arpab, alla Regione e alla Provincia: perché campioni, raccolti tra gennaio e febbraio 2017, giacciono incustoditi in quell'area?
Se dovesse trattarsi di campioni in eccesso e che, quindi, non verranno mai utilizzati, va da sè che il problema non esiste, fermo restando che non andrebbero lasciati incustoditi e a disposizione di chiunque.
Ma se invece questi campioni dovessero essere utilizzati in un futuro più o meno prossimo, per caratterizzazioni o per comprendere lo stato di contaminazione di alcune aree del Sin, allora il problema c'è e come.
Gioverà ricordare a me stesso e a tutti quel che è dato leggere nel verbale ministeriale della conferenza di servizio del Sin Tito Scalo del 16 maggio 2016: "Le acque sotterranee si ritengono contaminate, determinando un rischio non accettabile sia per i potenziali recettori del Sito sia in termini di conformita alla Csc al confine del Sito stesso".
Questo a 16 anni dalla istituzione del Sin.
Non per amore di gratuite polemiche, ma da cittadino che ha a cuore il territorio in cui vive, mi auguro che quanto prima si faccia chiarezza sulla presenza di questi campioni ammucchiati a pochi metri dalla vasca fosfogessi.
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