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La protesta

L'assessore alla sanità Piemontese sostiene lo sciopero dei farmacisti: 1. 270 i pugliesi che chiedono a Federfarma un contratto più giusto

Il contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 agosto 2024, riguarda circa 60 mila dipendenti delle 18 mila farmacie private italiane, con una media di tre o quattro lavoratori per sede

L'assessore alla sanità  Piemontese sostiene lo sciopero dei farmacisti: 1. 270 i pugliesi che chiedono a Federfarma un contratto più giusto

“Mi appello a Federfarma, con cui la Regione Puglia ha impostato un proficuo rapporto di collaborazione per dare centralità alle 1.270 farmacie private pugliesi affinché siano presidio sanitario territoriale di prossimità attraverso servizi di consulenza, di prevenzione, di svolgimento di test diagnostici, di monitoraggio e di assistenza: tutte attività che testimoniano quando siano cambiati il ruolo e le responsabilità di chi lavora nelle farmacie", dice l'assessore regionale uscente alla sanità della Regione Puglia

“Esprimo solidarietà e vicinanza ai farmacisti dipendenti che hanno proclamato lo sciopero per rivendicare un contratto più giusto: sono professionisti che rappresentano un presidio essenziale del nostro sistema sanitario”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, evidenziando quanto “spesso si pensi ai farmacisti solo come titolari d’impresa o rappresentanti di interessi economici, quando invece c’è un mondo di professionisti che lavora dietro il banco con dedizione, in silenzio, a volte con orari estenuanti e salari inadeguati: è una realtà che non possiamo ignorare, soprattutto se vogliamo costruire un sistema sanitario equo e territoriale”.

 Lo sciopero di domani, giovedì 6 novembre, proclamato dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, arriva dopo mesi di trattative interrotte con Federfarma, l’associazione che rappresenta i titolari delle farmacie private. Il contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 agosto 2024, riguarda circa 60 mila dipendenti delle 18 mila farmacie private italiane, con una media di tre o quattro lavoratori per sede.  Le rivendicazioni dei lavoratori puntano al riconoscimento della professionalità e alla valorizzazione del ruolo dei farmacisti nella “farmacia dei servizi”, nonché a giusti adeguamenti salariali in linea con l’inflazione e il costo della vita, una migliore conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e la promozione di percorsi formativi e di crescita professionale. Secondo i sindacati, l’aumento di 180 euro lordi proposto da Federfarma non risponde alle reali esigenze di una categoria che chiede 360 euro e una revisione complessiva delle tutele contrattuali. «Le responsabilità dei farmacisti non sono più quelle di vent’anni fa — ricordano le sigle — oggi si occupano anche di consulenza, prevenzione e monitoraggio dei pazienti, funzioni che meritano un riconoscimento adeguato».

 “Mi appello a Federfarma, con cui la Regione Puglia ha impostato un proficuo rapporto di collaborazione per dare centralità alle 1.270 farmacie private pugliesi affinché siano presidio sanitario territoriale di prossimità — conclude Piemontese — attraverso servizi di consulenza, di prevenzione, di svolgimento di test diagnostici, di monitoraggio e di assistenza: tutte attività che testimoniano quando siano cambiati il ruolo e le responsabilità di chi lavora nelle farmacie. Lo sciopero di domani sia raccolto non come un gesto di rottura, ma come un richiamo al riconoscimento di chi ogni giorno è al servizio della salute pubblica”.

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