IL MATTINO
Un movimento che si arrende, metafora di un sistema che fallisce incredibilmente
09.07.2014 - 17:23
La Fuente Lucera festeggiava con la Coppa Italia
E come accaduto per altre precedenti vittime illustri, con la SportLab Zammarano su tutte, finirà nel dimenticatoio. Perchè poi, diciamocelo, da settembre ricomincia a rotolare il pallone sul prato verde... E chiamatelo come volete, ma questo è un fallimento. E come accaduto per altre precedenti vittime illustri, con la SportLab Zammarano su tutte, finirà nel dimenticatoio. «Goodbye Malincònia, come ti sei ridotta in questo stato?»
«Goodbye Malincònia, come ti sei ridotta in questo stato?». Mai canzone, quella di "Goodbye Malincònia" di Caparezza, fu più azzeccata per fare da colonna sonora ai titoli di coda. Della Fuente Lucera, della Focus Foggia, della Fovea. Di un movimento che si arrende, metafora di un sistema che fallisce incredibilmente e si sgretola su se stesso. Al termine delle iscrizioni per i prossimi campionati nazionali del calcio a 5, così, la città di Foggia non ci sarà più e dopo aver raggiunto il punto più alto, con la conquista di una Coppa Italia di serie A2 proprio con la Fuente Lucera, prende la porta di servizio e sparisce. E come accaduto per altre precedenti vittime illustri, con la SportLab Zammarano su tutte, finirà nel dimenticatoio. Perchè poi, diciamocelo, da settembre ricomincia a rotolare il pallone sul prato verde... E chiamatelo come volete, ma questo è un fallimento. Di dirigenti politici che si sono susseguiti a Palazzo di Città senza trovare (se non addirittura almeno cercare) una soluzione per salvare lo sport foggiano: «Da qui se ne vanno tutti», canta ancora melanconico Caparezza. E allora, sì, è vero che il Foggia Calcio porta i colori della città in giro per l'Italia, ma come loro lo fanno tante altre discipline, quelle "sorelle minori" che non avranno mai una mano da nessuno. Eppure, sono quelle che formano i giovani foggiani, danno spazi in cui far crescere una società migliore e poi sì, qualcuno da lì riesce anche a sfondare nel mondo dei grandi dello sport. E allora via di sfilate nei palazzi, con le solite promesse, con le solite speranze. Con la solita solfa: "Ma la città ha problemi più importanti". Certo, però se l'indice di sportività ha un peso nella classifica del Sole 24Ore, sicuramente è uno dei pilastri per una città vivibile, e altrettanto certamente provvederà ad "affossare" ancora di più Foggia, senza che nessuno si renda conto di quanto lo sport sia motore della città stessa. Perchè con un palazzetto o struttura che sia, non è così difficile immaginare che le società sportive possano dar vita a progetti tra i giovani, di costruzione della sportività, di prevenzione alle malattie, ma anche a progetti di pubblica socialità e socializzazione. Diventerebbe davvero un motore di "vita migliore" difficile da arrestare. Perciò, non vale la pena nascondersi, questo è un fallimento. «Perchè le Serie Nazionali devono essere un punto di partenza, non di arrivo», tuonava un politico in un evento pubblico, pronto a "bacchettare" chi, invece, rispose: «Veramente per questa città è un miracolo». Quel momento mi torna spesso in mente, e mi sarebbe piaciuto, almeno per una volta, dare ragione a quel politico. Invece, mi trovo a canticchiare ancora questo motivetto... «Goodbye Malincònia, chi ti ha ridotto in questo stato?».
edizione digitale
Il Mattino di foggia