IL MATTINO
Con 48 voti a favore e 10 contro
26.02.2015 - 23:49
Hanno dovuto nascondersi dietro il voto segreto i consiglieri regionali di maggioranza, segnatamente il Pd, e opposizione per sbattere la porta in faccia alle donne da candidare in lista con l’obbligo della doppia preferenza, che consentiva ai cittadini pugliesi obbligatoriamente di votare per un candidato consigliere maschio e uno femmina. Si chiama parità di genere. E il Consiglio Regionale ieri, a maggioranza, l’ha bocciata. È questo il dato maggiormente significativo della legge elettorale approvata. Che prevede anche lo sbarramento dei singoli partiti che alle elezioni non superano l’8% e lo sbarramento in Consiglio a quelle coalizioni che non dovessero superare il 4%. Il resto è cronaca di una gioranta politcamente turbolenta.
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