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IL RESOCONTO

"Cerignola: in alto i cuori e vivi gli animi nella libertà", l'Associazione Leonida racconta la protesta nella città di Di Vittorio

Manifestanti contrari al green pass si sono riuniti sotto l'egida dei gruppi organizzativi di Cerignola, Apricena/San Severo e Foggia, in una serata nutrita di interventi sui più disparati argomenti.

"Cerignola: in alto i cuori e vivi gli animi nella libertà", l'Associazione Leonida racconta la protesta nella città di Di Vittorio

Foto: Luigi Palmieri

Una occasione per confrontarsi e non solo per scontrarsi in un momento delicato della storia italiana

Dopo la manifestazione di protesta e sensibilizzazione relative al green pass svoltasi nella serata del 6 novembre a Cerignola, Pasquale Edoardo Merlino, presidente dell'Associazione Leonida di Apricena/San Severo, uno degli organizzatori insieme al Gruppo No Green Pass Foggia (che a breve confluiranno in un unico Comitato Provinciale), ha diramato un comunicato in cui offre un resoconto dettagliato dell'iniziativa. "In alto i cuori e vivi gli animi anche a Cerignola, nella terza tappa del risveglio della Capitanata dal torpore dell’illegale “greenpassismo”: molti gli argomenti che con logica, conoscenza delle norme, dei principi costituzionali, con le spiegazioni tecniche a livello medicale e statistico si oppongono con la forza della ragione e dalla verità alla falsificante ed ignobile propaganda del governo, governo che, in fatto ed in diritto, ha istituito un sistema di apartheid in tutto simile a quello dei regimi del Sudafrica e degli Stati Uniti degli anni 30-70 del secolo scorso, escludendo i non vaccinati dalla vita sociale, economica, culturale, precludendo loro il naturale ed insopprimibile diritto al lavoro e minacciando di escluderli dalle cure mediche".

Toni senza compromessi, dunque, e prosegue: "Un meschino e violento sistema di discriminazione sembra non conoscere argini nel collaborazionismo di alcuni; deriva che solo la forza della volontà del libero popolo, rinascendo ad unione di cittadini consapevoli della propria primigenia dimensione umana e naturale, può fermare. In Piazza della Repubblica oltre 150 persone con interesse ed entusiasmo (nonostante la pioggia) hanno partecipato ad un momento di vera libertà (non quella ottriata da un “marchio a forma di QR code” che altri contemporaneamente sperimentavano nei locali al chiuso con accesso consentito solo con “green pass”). Fervida partecipazione nell’ascoltare gli interventi di chi ha illustrato le ragioni per cui il Certificato Vaccinale Verde è illegale, incostituzionale, contrario agli originari ed insopprimibili diritti umani di libertà ed autodeterminazione, né ha alcuna base scientifica di tutela sanitaria, poggiato com’è sulla falsificazione di una storia mal raccontata da ormai due anni. Gli interventi degli organizzatori e degli invitati, tra i quali anche docenti, liberi professionisti in materia giuridica ed economica ed imprenditori, hanno spaziato dal piano giuridico e storico (ricordando la lotta di chi per la libertà e per la difesa del popolo ha offerto una vita di impegno politico, con l’esempio del cerignolano Giuseppe Di Vittorio) a quello di analisi statistica e medica".

Il comunicato prosegue poi ancora con un richiamo all'illustre cerignolano: "In continuità ideale con la figura di Giuseppe Di Vittorio, la serata può dirsi un pregnante esempio di profondo e maturo senso critico civilmente manifestato e con essa si auspica che il popolo della Capitanata tutta faccia sempre ed ancora di più nel cammino verso la libertà oggi negata; non è un caso che, in perfetta osmosi con quegli ideali del sindacalista rivoluzionario, la serata ha unito diverse anime secondo il bell’insegnamento di Filippo Corridoni: “oggi che ogni uomo che ha il dono della ragione crede suo imperativo dovere far la revisione delle proprie idee in confronto dei suggerimenti di tutto ciò che avviene e di quel che si matura, anche noi abbiamo creduto dissuggellare il nostro intelletto e lasciare che esso sen vada ghiribizzando fra cose sacre e profane, a scandalo dei devoti e bigotti di ogni e qualsiasi chiesa”. Cerignola (alla quale va il ringraziamento degli organizzatori e di tutti i presenti accorsi – oltre che da tutta la provincia di Foggia - anche dalla provincia di Bari) si è così fatta terreno fertile per il cammino che vede la Capitanata proseguire nella propria marcia verso la prossima tappa che ci attende a Lucera nel prossimo fine settimana, così da far ancora “scandalo ai devoti e bigotti di ogni e qualsiasi chiesa”".

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