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La maxi operazione

A Cerignola la centrale della truffa sull'extravergine tra Puglia e Toscana, il plauso ai Nas della Mongiello madrina della legge salva olio

“L’olio di semi veniva colorato con clorofilla e betacarotene e immesso nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare (bar, ristoranti, panifici, grossisti)”.

Colomba Mongiello

Colomba Mongiello

"Nell’inchiesta sono stati utilizzati strumenti investigativi presenti nella legge a difesa del prodotto identitario della dieta mediterranea. Garantire le aziende sane di questo settore deve essere l’obiettivo di tutta la filiere; tutelare i consumatori che spesso credono di comprare olio extravergine italiano a un prezzo stracciato che non copre neanche i costi di produzione senza sapere che si tratta di un clamoroso fake”, dice la Mongiello.

“Un plauso alle forze dell’ordine che hanno smascherato una maxi frode di olio di semi di soia truccato e trasformato in olio extravergine di oliva con l'aggiunta di sostanze come clorofilla e betacarotene”. E' l'apprezzamento di Colomba Mongiello, madrina della legge salva olio, per la maxi operazione con cui i Carabinieri del NAS (di Firenze e Foggia) hanno smascherato la colossale frode sull'olio extravergine tra Puglia e Toscana. “Non è la prima volta che lungo l’asse Toscana-Puglia si verificano sequestri di ingenti quantità di olio falso etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva o grandi quantitativi di olio di carta oppure falso olio italiano così come documentato dalla relazione della commissione anti contraffazione e approvata alla Camera all’unanimità”.
“In questo caso” prosegue la Mongiello, “l’olio di semi veniva colorato con clorofilla e betacarotene e immesso nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare (bar, ristoranti, panifici, grossisti)”. Le indagini dai Nas di Firenze, Foggia e i carabinieri dei comandi provinciali di Firenze e Foggia, oltre dell'Istituto Centrale Repressione Frodi, hanno documentato un flusso enorme di prodotto pari a 50 tonnellate di olio sofisticato con carte ovviamente false, sequestrato 16 tonnellate pronte per essere immesse in commercio e messo sotto sequestro l’opificio di Cerignola dove veniva compiuta materialmente la sofisticazione e indagate 14 persone. Nell’inchiesta sono stati utilizzati strumenti investigativi presenti nella legge voluta dal parlamento a difesa del prodotto identitario della dieta mediterranea.” Garantire le aziende sane di questo settore deve essere l’obiettivo di tutta la filiere; tutelare i consumatori che spesso credono di comprare olio extravergine italiano a un prezzo stracciato che non copre neanche i costi di produzione senza sapere che si tratta di un clamoroso fake”, conclude la Mongiello.

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