IL MATTINO
Focus
17.07.2025 - 14:21
Va da sé che l’esigenza organizzativa e precauzionale debba andare oltre i semplici disbrighi burocratici, per arrivare a una protezione più profonda, inclusiva, a 360°.
Organizzare una vacanza all’estero, nel 2025, in alcuni casi, si prospetta come un piccolo percorso a ostacoli fatto di documenti, assicurazioni, controlli e pianificazione intelligente. Complici i nuovi equilibri internazionali e le relazioni sempre più complesse tra i Paesi, il contesto globale richiede un’attenzione sempre maggiore, anche da parte del viaggiatore più esperto.
Il primo aspetto da considerare riguarda senza dubbio la documentazione. Sembra banale, ma ogni anno moltissimi italiani si trovano a fare i conti con passaporti scaduti o con visti richiesti all’ultimo minuto. Il consiglio è di controllare la validità dei propri documenti con mesi di anticipo e di informarsi sui requisiti specifici del Paese di destinazione.
Negli Stati Uniti, ad esempio, l’ESTA va richiesto online almeno 72 ore prima della partenza, mentre per alcune destinazioni asiatiche servono visti tradizionali, che richiedono settimane.
Non meno importante è la questione sanitaria. Viaggiare fuori dall’Unione Europea espone a sistemi medici completamente diversi dal nostro, a partire dai costi delle cure fino all’accesso ai servizi di emergenza.
Questo rende fondamentale prevedere un’assicurazione viaggio che copra spese mediche, ricoveri e persino il rimpatrio sanitario in casi estremi.
Un altro aspetto riguarda, poi, i bagagli e i trasporti. I disguidi aerei sono in aumento, complici i grandi flussi turistici e le difficoltà delle compagnie aeree a gestire picchi di domanda. Lo smarrimento di un bagaglio o un ritardo su un volo con coincidenza può trasformare un viaggio da sogno in una corsa a ostacoli. Anche per questo motivo, suggeriscono gli esperti, è utile avere una copertura assicurativa che preveda rimborsi e assistenza immediata.
Infine, c’è il tema della sicurezza globale e delle situazioni imprevedibili, come eventi climatici, tensioni politiche, scioperi. Sono variabili fuori dal controllo del viaggiatore ma non per questo da sottovalutare. La capacità di adattarsi e di avere piani alternativi diventa la chiave per godersi il viaggio senza ansie. E una buona polizza può diventare parte di questo piano B invisibile, ma prezioso.
A tutto questo, poi, si aggiunge la necessità di organizzarsi alla luce di una tendenza viaggi che sembra premiare, sempre più di frequente, mete fuori rotta, viaggi avventura, esperienze autentiche a contatto con la natura, in paesi remoti e tante volte anche sport estremi.
Va da sé che, in tutte queste circostanze, l’esigenza organizzativa e precauzionale debba andare oltre i semplici disbrighi burocratici, per arrivare a una protezione più profonda, inclusiva, a 360°.
Chi ha deciso che questo sarà l’anno dei viaggi avventurosi, oltre alla destinazione giusta, deve anche pensare a come proteggersi mentre fa trekking in Patagonia, ad esempio, o surf sulle coste portoghesi o, ancora, parapendio nelle Dolomiti.
La garanzia sport e viaggi avventurosi della polizza viaggio Imaway è studiata proprio per offrire una copertura specifica a chi pratica attività outdoor e sport a medio rischio durante le vacanze.
Questa estensione della polizza include spese mediche per incidenti legati ad attività come sci, alpinismo, immersioni e sport d’acqua, spesso esclusi dalle coperture standard. Inoltre, prevede assistenza specializzata in caso di necessità di recupero in zone difficilmente accessibili, un elemento cruciale per chi programma escursioni in aree remote.
La protezione non si limita al singolo episodio, tutela anche contro danni accidentali a terzi, copre il noleggio di attrezzature sportive e prevede rimborsi in caso di interruzione del viaggio per infortuni.
In pratica, trasforma il desiderio di avventura in un’esperienza più serena, permettendo di vivere ogni momento senza quella sottile ansia legata agli imprevisti.
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