Nel 1994 dalle indagini sulla sparizione di Emanuela Orlandi, venne alla luce una piccola banda di estorsori che con un piano maldestro avevano cercato di spillare 40 miliardi alla Santa Sede. Le indagini, condotte dai giudici Adele Rando e Rosario Priore infatti, portarono all'arresto di don Tonino Intiso, all’epoca dei fatti direttore della Caritas di Foggia, dell'avvocato Matteo Storace, anch’esso di Foggia e di Francesco Pio Sbrocchi, tutti colpiti da mandato di cattura per concorso in estorsione aggravata, conclusasi come tentata truffa ai danni dello Stato di Città del Vaticano.
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