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L'operazione

La Dda di Potenza ferma una potente associazione mafiosa tra Basilicata e Puglia che dominava con le estorsioni

Secondo l'accusa, avrebbero fatto parte di una "confederazione mafiosa costituitasi sulla costa ionico-lucana (in particolare nell'area territoriale antistante lo specchio di mare compreso tra Metaponto e Nova Siri) allo scopo di esercitare la propria egemonia criminale".

Domani l'audizione in Commissione antimafia del procuratore Curcio, come richiesto dal senatore Pepe

Il procuratore di Potenza Francesco Curcio

Il sodalizio, che si avvaleva della forza di intimidazione del vincolo associativo imponendo "assoggettamento ed omertà" risultava composto da due nuclei familiari e i relativi adepti: il primo con a capo Andrea Scarci, 70enne di Taranto, già condannato con sentenza passata in giudicato il 6 novembre 2004 per associazione mafiosa, il secondo con a capo Salvatore Scarcia (condannato con sentenza definitiva del 5 giugno 2001 per associazione mafiosa), 57enne di Taranto, e Daniele Scarcia, 51enne di Policoro, che a sua volta aveva una propria articolazione criminale nel comune di Stigliano. Il provvedimento di fermo, firmato dal procuratore distrettuale di Potenza Francesco Curcio, dal sostituto procuratore della Dda di Potenza Anna Gloria Piccininni, dai sostituti procuratori distrettuali Milto Stefano De Nozza, Sarah Masecchia, Marco Marano, e dal sostituto procuratore Angela Continisio, è stato eseguito oggi nei confronti di 21 persone.

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