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Il caos elettorale

Manicomio Basilicata: il candidato di Conte si sfila, torna quello di Speranza, Calenda fa l'indiano e Renzi si arruola col generale nemico Bardi

Più che un campo largo, è una gabbia di matti quella che si svela per le elezioni regionali lucane, in cui succede tutto e il contrario di tutto, ad una settimana dalla presentazione delle candidature per il voto del 21 e 22 aprile

Manicomio Basilicata: il candidato di Conte si sfila, torna quello di Speranza, Calenda fa l'indiano e Renzi si arruola col generale nemico Bardi

Salta clamorosamente Domenico Lacerenza, nome indicato da Pd, Cinquestelle e Avs, ma osteggiato da Azione. E a sorpresa in serata torna in pista Angelo Chiorazzo spinto da Speranza, sostenuto da Basilicata casa Comune e da alcune liste civiche, riaprendo i giochi ma con un veto del M5s difficile da rimuovere. I coraggiosi avversari di Bardi, i renziani Luca Braia e Mario Polese, buttano nel cesso 5 anni di onorata opposizione perché Renzi decide di arruolarsi con il centrodestra finora nemico, agli ordini dell'ex generale della Guardia di Finanza, di Forza Italia, ricandidato dal centrodestra. Calenda, come d'autunno sugli alberi le foglie, sta ancora annusando il vento per capire da che parte butta meglio.

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