IL MATTINO
enogastronomia
18.12.2022 - 19:24
Tra le mura domestiche - afferma la Coldiretti - si ripete il rito della preparazione casalinga delle specialità regionali: in quattro case su dieci (41 per cento) si preparano in casa i dolci regionali tipici del Natale. Da Nord a Sud del Bel Paese le curiosita' sono moltissime e tutte fortemente legate alla tradizione locale dei territori d'Italia. In Basilicata non possono mancare i calzoncelli di pasta fritta con ripieno di mandorle e zucchero oppure castagne e cioccolato, in Calabria si consuma la pitta "mpigliata" con la sua caratteristica forma a rosellina (o rosetta). In Campania e' il tempo di roccoco' e susamielli, mentre in Puglia troviamo le cartellate baresi, nastri di una sottile sfoglia di pasta, unita e avvolta su se' stessa sino a formare una sorta di "rosa" impregnata di vincotto tiepido o di miele, e poi ricoperte di cannella, zucchero a velo oppure mandorle. In Friuli torna la gubana, una pasta dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone, dalla caratteristica forma a chiocciola; in Emilia Romagna la spongata ripiena di miele, uva passa, noci, pinoli, cedro, in Liguria del pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d'arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio, latte e marsala); in Lombardia il Panun de Natal un dolce ricco di frutta secca e molto profumato fatto con il grano saraceno e che puo' avere la forma di un filoncino leggermente appiattito o piu' raramente di una pagnotta rotonda, rigonfia al centro. In Veneto la Pinza che è un dolce contadino e ai tempi nostri puo' essere definito un piatto del riciclo. Si puo' fare con in pane raffermo o la polenta avanzata, mescolando uvetta, semi di finocchio, fichi secchi. Veniva servito alla fine delle festivita' proprio perche' e' inteso come torta antispreco, realizzata con cio' che non veniva consumato a tavola
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