IL MATTINO
lo studio
31.08.2024 - 11:15
E' quanto segnala l'ufficio studi della Cgia in un'analisi su dati Inps che evidenzia come nei primi due trimestri del 2024, il differenziale tra i due settori è stato molto significativo. Se tra gennaio e marzo di quest'anno il 33% dei dipendenti pubblici è rimasto a casa almeno un giorno per malattia, tra i privati la quota è stata del 22%; nel 2° trimestre, invece, per i primi la soglia delle assenze è scesa al 26% e per i secondi al 18%. In linea di massima, si può affermare, con buona approssimazione, che i lavoratori del pubblico impiego si ammalano più dei privati; ma i giorni medi di assenza dei primi sono leggermente inferiori ai secondi. In Calabria nel 2023 i giorni di malattia medi sono stati il doppio rispetto a Veneto ed Emilia Romagna. Dall'analisi dell'ufficio studi della Cgia emerge che il numero di giorni di malattia registrato nel 2023 in Italia, il dato medio, è stato pari a 8,5; se nel settore pubblico si è attestato a 8,3, nel privato è stato leggermente superiore e pari a 8,6. In tutti i casi, comunque, rispetto al 2017 la situazione è in netto miglioramento: il dato medio nazionale, ad esempio, è sceso del 16%. Le differenze a livello regionale sono comunque molto marcate. La regione dove i lavoratori si sono ammalati di più è la Calabria; chi si è ammalato è rimasto a casa mediamente 15,3 giorni (9,6 giorni l'assenza dei dipendenti pubblici e ben 18,8 degli occupati nel privato). Praticamente il doppio di quanto registrato in Emilia Romagna e in Veneto, che, invece, hanno entrambe cumulato 7,8 giornate medie di malattia. Dopo la Calabria, i lavoratori più "malaticci" d'Italia sono quelli della Basilicata con 10,2 giornate medie di assenza. Seguono gli occupati della Valle d'Aosta con 9,7, quelli della Sardegna con 9,6 e quelli del Molise con 9,4. Rispetto al 2017, in tutte le regioni il numero delle giornate medie di assenza per malattia è in calo, con punte del -20% proprio nel Mezzogiorno (addirittura -23 per cento in Calabria).
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