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L'inchiesta

Basilicata sotto assedio della banda di pugliesi in trasferta: quattro rapine allo stesso bar di San Nicola di Melfi, 14 arresti per 21 colpi

Dodici indagati sono pugliesi, residenti tra Cerignola (Foggia), Trinitapoli (Bat), San Ferdinando di Puglia (Bat) e Palo del Colle (Bari), gli altri due lucani, di Melfi (Potenza).

Domani l'audizione in Commissione antimafia del procuratore Curcio, come richiesto dal senatore Pepe

Il procuratore capo di Potenza Francesco Curcio

I pugliesi sono "specializzati" proprio in rapine e furti. Cinque sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alle rapine e ai furti, gli altri sono di singoli reati. Gli altri due indagati lucani sono accusati di furti di materiale ferroso rivenduto ad attivita' di recupero con sede a Cerignola (Foggia). In totale, rapine e furti hanno provocato un danno valutato in 400 mila euro nelle province di Potenza, Foggia, Barletta-Andria-Trani, Bari e Avellino

Sono accusate di 21 tra rapine e furti in gioiellerie, bar, tabaccherie e aree di servizio, le quattordici persone arrestate dai Carabinieri del comando provinciale di Potenza nell'inchiesta coordinata dalla Procura del capoluogo lucano. Dodici indagati sono pugliesi, residenti tra Cerignola (Foggia), Trinitapoli (Bat), San Ferdinando di Puglia (Bat) e Palo del Colle (Bari), gli altri due lucani, di Melfi (Potenza). Nei confronti di 9 indagati e' stato disposto il carcere, per gli altri i domiciliari. Le indagini sono partite dopo la rapina, avvenuta nella notte del 13 marzo 2023, in un'area di servizio nella zona industriale di San Nicola di Melfi, ad opera di cinque persone che riuscirono a portare via sigarette, gratta e vinci, alimenti e una macchinetta cambia monetine. Contestata l'aggravante dell'uso delle armi. Dopo la rapina a Melfi, i militari dell'Arma hanno da subito avviato le indagini analizzando alcuni tabulati telefonici e continuarono acquisendo filmati di videosorveglianza e sequestrando arnesi e utensili trovati sulle scene del crimine. Si e' arrivati cosi' all'individuazione di 12 degli indagati, tutti pugliesi, "specializzati" proprio in rapine e furti. Cinque sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alle rapine e ai furti, gli altri sono di singoli reati. Gli altri due indagati lucani sono accusati di furti di materiale ferroso rivenduto ad attivita' di recupero con sede a Cerignola (Foggia). In totale, rapine e furti hanno provocato un danno valutato in 400 mila euro nelle province di Potenza, Foggia, Barletta-Andria-Trani, Bari e Avellino

"Evidentemente, il territorio lucano era visto come un campo libero dove agire indisturbati", ha dichiarato il Procuratore Curcio. "Il ripetersi di questi episodi, la pericolosità estrema degli indagati, armati e pronti a reagire, colpisce profondamente la sensibilità della comunità. È di questo che ci siamo maggiormente preoccupati, trattandosi di reati che minacciano la pubblica incolumità. Parliamo di una struttura organizzata, capace di rapine armate e furti con una strategia di fuga premeditata, a scapito anche dei passanti occasionali. Veri e propri professionisti del crimine." Curcio ha concluso con un messaggio chiaro: "È un segnale forte per dimostrare che in Basilicata questi fenomeni vengono contrastati. Non si può pensare di venire qui a fare il proprio comodo." Una dichiarazione che suona come un monito per chiunque pensi di delinquere su questo territorio, ribadendo che la legge è presente e determinata a far rispettare la sicurezza dei cittadini.

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