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L'inchiesta

Arrestati tre membri di una cooperativa funebre a Potenza, ai domiciliari anche l'amministratore giudiziario

Usura, estorsione, detenzione e porto illegale di armi nel Melfese

Il palazzo di giustizia di Potenza

POTENZA– La Polizia di Stato ha arrestato tre persone nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza sulla gestione di una società cooperativa che opera nel settore delle onoranze funebri. La cooperativa, sottoposta ad amministrazione giudiziaria dal 2009, sarebbe stata gestita di fatto dalla famiglia Quaratino, nonostante il provvedimento del Tribunale di Potenza.

Tra gli arrestati figurano Giovanni Quaratino e una sua figlia, finiti in carcere, mentre un avvocato del foro di Potenza, che aveva ricoperto l'incarico di amministratore giudiziario, è stato posto agli arresti domiciliari.

L'accusa principale rivolta ai Quaratino è di peculato, con l'accusa di "indebita acquisizione dei profitti". Secondo l'accusa, i Quaratino avrebbero sottratto ingenti somme di denaro versato da parenti, amici dei defunti e committenti di servizi funebri, appropriandosi di "consistenti importi di denaro contante destinato alla società e quindi alla stessa Amministrazione giudiziaria". Per questo motivo, è stato eseguito anche il sequestro finalizzato alla confisca di 79.542 euro. L'amministratore giudiziario è accusato di concorso nel reato.

I fatti contestati si riferiscono al periodo 2019-2022. L'anno scorso, la società è stata confiscata e iscritta all'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, con la nomina di un nuovo amministratore. Va ricordato che, a livello di gravità indiziaria, permane la presunzione di non colpevolezza sino a sentenza definitiva.

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