IL MATTINO
Politica
06.05.2024 - 17:44
"Con la Lega ho colto un’opportunità che mi è stata offerta, e anche perché mi sono dato una sfida nuova dopo 37 anni passati con l’uniforme addosso". Lo ha detto il generale Vannacci a Radio Cusano Campus ospite della trasmissione di approfondimento 'L'Italia s'è desta', condotta dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani precisando che: "Mi sono candidato con la Lega sicuramente perché ci sono dei principi che porto avanti che sono condivisi con il partito". Vannacci non ha dubbi: "Detesto l’Europa delle banche e delle direttive, l’Europa che nega il crocifisso e il Natale, che nega il padre e la madre e li vuole sostituire con il genitore I e II, e che ambisce al multiculturalismo, perché non considera che questa ideologia è antitetica al concetto stesso di patria, e vuole cancellare ogni simbolo identitario volendo ridurci ad una paccottiglia amorfa". "Non nego che si sia anche creata una ottima relazione con il segretario del partito della Lega, con Salvini, che sin dall’inizio della vicenda mi ha mostrato sicuramente vicinanza ed empatia, mi ha telefonato ad agosto scorso, quando era nato il polverone Vannacci, abbiamo avuto alcune occasioni durante le quali abbiamo scambiato le nostre opinioni, le nostre idee, ed è stata una persona estremamente corretta e onesta nei miei confronti, quindi sono questi due motivi principali che mi hanno spinto a candidarmi", ha detto limitatamente al suo rapporto con il numero uno del Carroccio Matteo Salvini. Esiste un caso Vannacci? Il generale è chiaro: "Sicuramente si è sollevato il polverone, c’è stata una grande risonanza mediatica, ma c’è stata soprattutto una grandissima critica, che è quella che poi ha decretato il mio successo. Chiunque può andare sul sito di Amazon e guardare le recensioni del mio libro, siamo arrivati ultimamente a 8300 recensioni, è il libro più recensito di Amazon. Addirittura ieri o l’altro ieri, Paolo di Paolo, che è stato intervistato a La7 ha riportato una frase totalmente erronea del mio libro, provando proprio di non averlo letto, ha citato che io nel libro dico che ci siano culture superiori e inferiori, cosa che è assolutamente falsa, io dico anzi che rispetto tutte le culture, ma che sono culture diverse, e io mi rispecchio nella mia cultura, che non cambierei con nessun’altra. Anzi dico anche che riconosco nelle altre culture alcuni elementi positivi, ma che comunque non voglio cambiarle con la mia perché la mia è la cultura nella quale sono nato e sono vissuto". Sul tema immigrazione, il punto è netto: "L’Europa non è un contenitore infinito che può supportare l’ingresso incontrollato di tutti gli immigrati del mondo, ad un certo punto bisogna porre un limite, bisogna stabilire delle regole, bisogna favorire l’immigrazione regolare e bloccare completamente quella irregolare. L’Australia, paese altrettanto democratico come l’Europa, lo ha fatto e non è imputata in nessun tribunale internazionale, quindi rispettando i diritti dell’uomo sono cose che si possono fare". Infine ad una domanda sulla candidatura di Salis il generale ha concluso: "Io non metto bocca, ognuno candidi chi vuole, è libero di farlo. Non c’è dubbio che è una candidatura strumentale, si vuole risolvere un caso giudiziario tramite un suffragio elettorale, ma questa poi è una cosa che tutti i cittadini conoscono, sapranno e agiranno di conseguenza".
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