IL MATTINO
Analisi
02.05.2024 - 11:01
Nel discorso all’università Sorbona di Parigi del 25 aprile 2024, Emmanuel Macron ha espresso princìpi di carattere universali necessari per l’Europa di oggi, fin troppo arenata in parametri finanziari a discapito dei princìpi antropologici. «Essere europei non è semplicemente abitare una terra dal Baltico al Mediterraneo, dall’Atlantico al Mar Nero, è difendere una certa idea dell’uomo che pone l’individuo libero, razionale e illuminato al di sopra di tutto”. Questi sono anche i princìpi fondamentali che da sempre vengono promossi dall’Alleanza Massonica Europea, partner della Commissione Europea per il dialogo con le Organizzazioni filosofiche adogmatiche e non confessionali, con sede a Bruxelles. Sul loro sito si legge: “In linea con la loro indipendenza da ogni dogma, le Obbedienze europee hanno deciso di enfatizzare la promulgazione e la promozione dei propri valori e principi. La Massoneria si fonda sui valori dell’Illuminismo che hanno ispirato l’Europa, dalla Scozia alla Romania, dalla Norvegia alla Spagna. La Massoneria ha contribuito all’emergere e alla continua difesa della democrazia. In questo contesto, queste Obbedienze desiderano costituire un’associazione per rappresentare la Massoneria europea nei dialoghi europei con le istituzioni europee e, nel contesto più ampio, con i paesi europei. Essi proclamano “la loro legittimità ad interagire con le autorità dell’Unione europea e con tutti i cittadini europei”. Per sua stessa natura, l’Alleanza massonica europea ha il suo posto in questo dialogo. L’EMA difenderà il principio del libero esame e la libertà degli esseri umani di definire la propria etica senza restrizioni. Ciò non implica prendere una posizione politica ma difendere i valori delle obbedienze adogmatiche liberali europee». Ne sono membri diverse logge da diverse Nazioni, quali l’Austria, il Belgio, la Spagna, la Francia, la Grecia, l’Ungheria, l’Italia (Grande Loge d’Italie), Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Svizzera, Slovenia, Turchia.
Perché si definisca una vera Unione, quella Europea deve lavorare sulle sue basi culturali e antropologiche prima di quelle monetarie. Sembra che l’unico elemento unitivo degli Stati europei sia a volte derivante dalla moneta unica, sono necessarie invece la cultura e lo spirito europeo a creare realmente unione e forza nella geopolitica, mentre i mercati finanziari sovente se ne impadroniscono. Lo stesso Macron ha affermato: “Non possiamo avere una Banca Centrale in cui l’unico obiettivo sia l’inflazione”. In alcuni punti del discorso, il presidente francese sostiene: “Dobbiamo essere consapevoli che la nostra Europa può morire”, riportando alla memoria G. Mazzini, fondatore dell’Associazione “Giovane Europa”, durante il suo esilio in Svizzera. Infatti, quando nel 1836 la sua associazione mori, Mazzini affermò: “La Giovane Europa è morta, o quasi, ma non come fede”. La maggior parte dei princìpi massonici si sono diffusi nel corso della storia dando essi l’idea di Europa, si evince dai documenti della Convenzione di Ginevra, dalla Carta dei Diritti fondamentali, dal Trattato di Lisbona, della Convenzione Europea per la salvaguardia dell’uomo e delle libertà fondamentali, costituita a Roma nel 1950, centrati sulle idee di libertà, uguaglianza, fratellanza, sulla tutela dei diritti umani, e della pace fra i popoli. Tra logge massoniche europee e governanti c’è sempre stata una simbiosi utile a creare regole comuni atte a rendere gli uomini liberi e uguali nelle loro diversità.
Per Macron occorre “creare un programma europeo di Solidarietà che, sostenendosi su un fondo sociale europeo, accompagnerà le iniziative degli Stati membri contro tutte le forme di precarietà”, in linea anche questo concetto con la filantropia essenziale della Massoneria. L’Unione Europea qualora si allontani da tali principi filantropici, e persegue allineamenti di bilanci monetari come obiettivi primari, rischia di trasformare gli Stati sovrani in Stati sudditi di Potenze economiche più forti. È invece necessario “accrescere le nostre capacità d’investimento comune”, con investimenti massicci comunitari. Gli aiuti di Stato non sono una soluzione, invece sono necessarie “maggiori risorse proprie dell’UE con l’obiettivo di non pesare sui cittadini europei”. Infatti: “La nostra Europa è sempre più contestata per il suo modello politico, nella sua capacità di costruire narrative. La soluzione è la nostra capacità di prendere decisioni strategiche massicce, capire il cambiamento di paradigma e rispondere con la potenza, la prosperità e l’umanesimo”.
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