IL MATTINO
Verso il voto
16.04.2024 - 20:14
Lo dice spesso Carlo Calenda, la sfida del suo partito, Azione, è andare per «l'alto mare aperto» e conquistarsi il consenso dei cittadini sulla base di proposte concrete e cose da fare, superando quelli che definisce inutili steccati i che, a suo dire, non avrebbero prodotto nulla negli ultimi 30 anni. Ora se c'è una persona che ha realmente praticato il verbo calendiano è sicuramente Donato Pessolano, segretario regionale di Azione e tra i fondatori del partito a livello nazionale. Nel 2019, insieme a un piccolo gruppo di amici, decise di sfidare l'élite politica e di navigare proprio quel mare aperto che indica Calenda, dando vita ad Azione in Basilicata. Una follia, dicevano in tanti, ma che oggi, dopo soli cinque anni, si sta rivelando una scelta lucida e razionale. Se oggi un partito come Azione può svolgere il ruolo di player del vero campo largo della politica lucana, il centrodestra di Bardi, è perché in quel giorno di quasi cinque anni fa un giovane imprenditore lucano, con la passione per la politica e l'impegno civile, ha deciso di rompere lo schema e di mettere a terra una opzione politica nuova e completamente differente. Nel tempo Pessolano ha dimostrato non solo coraggio ma anche la forza paziente di costruire un partito credibile nella proposta e radicato nei territori. Come spesso capita alle persone che scelgono la concretezza alla propaganda, anche Pessolano ha dato priorità al fare e poi al raccontare, all'essere e non all'apparire, alla sostanza politica e non al rumore dei social. Oggi Azione in Basilicata è un partito giovane che però esprime sindaci, consiglieri comunali, provinciali, classi dirigenti a più livelli e si candida alle prossime elezioni regionali con una lista di donne e uomini di tutto rispetto. E con un capolista dal calibro di Marcello Pittella. Al netto delle difficoltà tipiche di un piccolo partito, il dinamismo di Pessolano è noto e si è fatto notare sin dall'inizio di questa sua avventura in politica. Le presenze sul territorio dei parlamentari, gli interventi su Sanità, Acqua e Politiche industriali, specie su Stellantis, la quantità e la qualità dell'iniziativa politica messa in campo dal suo partito e dalla sua segreteria, tutti elementi che ne hanno caratterizzato l'azione e la presenza sulla scena politica lucana. Pessolano si è presentato come un moderato autentico, un riformista ostinato, un mediatore per indole. Ora non sappiamo quale risposta troverà nelle urne il segretario Pessolano, anche lui candidato per diventare consigliere regionale, ma certamente un primo importante risultato lo ha ottenuto: aver contributo all'accordo programmatico tra il suo partito, che in questi anni non ha risparmiato critiche al governo regionale, e il presidente uscente Vito Bardi. La vera novità di questa fase politica regionale nella quale il centrosinistra, ancora una volta, ha dimostrato di restare imbrigliato nelle logiche correntizie e nei veti, più forti della voglia di tornare al governo della Basilicata.
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