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Direzione generale del Crob di Rionero, allarme della Uil Fpl: "Serve una guida che ancora non si vede"

Rionero, donne e salute: al Crob visite gratuite

Il Crob di Rionero è un ospedale oncologico

La Uil Fpl ha indetto un’Assemblea con i lavoratori dell’IRCCS CROB per fare il punto sulla situazione politico sindacale nonché  sulle tante problematiche che riguardano la struttura. "Se da un lato va dato atto che sono stati stabilizzati i ricercatori, va posto anche  l’accento sulla carenza di personale OSS e di quello infermieristico. Sul personale OSS avevamo da tempo suggerito che l’istituto potesse utilizzare la graduatoria dell’Avviso pubblico A tempo determinato dell’Aor San Carlo ancora vigente. inoltre, nel corso della riunione a gran voce i lavoratori hanno chiesto di svolgere in fretta  la contrattazione decentrata per la ripartizione dei fondi contrattuali. A tal proposito occorre definire la regolamentazione di tempi dei vestizione e vestizione, e consegne, criteri per i DEP anno 2023,il regolamento per la progressione tra le aree, regolamento sui nuovi incarichi di funzione, tutti  argomenti del nuovo CCNL 2019/2021. I lavoratori sono fermi al palo. Occorre che la politica decida in fretta, un’altra settimana è saltata  e della nomina del nuovo Direttore Generale neanche l’ombra. Sebbene l’attuale Direzione Aziendale, a partire dal facente funzioni del Crob Dr Giovannino Rossi stia facendo un grande sforzo  per rilanciare il Crob, serve, tuttavia una guida  che ancora non si vede", sostiene la Uil Fpl. Per la sigla sindacale, infatti: "Bisogna valorizzare i livelli di eccellenza raggiunti con veri ed urgenti interventi mirati al mantenimento di quanto conquistato in ambito clinico- assistenziale e in quello della ricerca scientifica. Non si può perciò lasciare un Istituto a carattere Scientifico senza management.  Non c’è più tempo, non possiamo permetterci di perdere un prestigioso asset, per nulla scontato in una piccola Regione come la Basilicata, dai numeri risicati e sempre più usurata da emigrazione, spopolamento e denatalità. Le potenzialità per un rilancio della struttura ci sono tutte, ma servono politiche di investimento che vadano a potenziare le due principali mission proprie dell’IRCCS: la ricerca biomedica e l’erogazione di prestazioni di ricovero e cura di alta specializzazione. Serve coraggio e soprattutto, servono  scelte celeri  da parte di questo Governo Regionale in questi ultimi quattro mesi di consiliatura. Il che passa da azioni mirate a rendere l’Istituto perno di una rete oncologica regionale che coinvolga il territorio ele  strutture ospedaliere, al fine di garantire percorsi di prevenzione e promozione della salute e percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi assicurando il giusto diritto alla salute dei lucani".

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