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il caso

Regione Basilicata a luci rosse? Presunte proposte oscene all'ombra del Dipartimento salute. Bardi: "Immediata istruttoria", Merra: "Abuso di ruolo apicale per estorcere favori sessuali"

La segnalazione di presunte proposte oscene ricevute da una funzionaria da parte di un alto dirigente del Dipartimento Salute della Regione Basilicata getta ombre su quanto accade nelle stanze di Via Verrastro. Per questo motivo il sindacato Funzione Pubblica Cgil Potenza e il Coordinamento regionale donne Cgil Basilicata richiedono chiarimenti e azioni decise al presidente Bardi e all’assessore Fanelli

Regione Basilicata a luci rosse? Presunte proposte oscene all'ombra del Dipartimento salute. Bardi: "Immediata istruttoria", Merra: "Abuso di ruolo apicale per estorcere favori sessuali"

ll caso è emerso durante un’audizione in commissione consiliare sul Crob di Rionero in Vulture. “Come Commissione Regionale Pari Opportunità apprendiamo con profondo sconcerto e disgusto, dalla stampa, di una situazione molto più che imbarazzante, che già da qualche mese si è creata presso il Dipartimento Salute dove un alto dirigente regionale sta molestando, a quanto sembra indisturbato, una funzionaria con messaggi whatsapp contenenti proposte sessuali irripetibili nella loro oscenità. Innanzitutto, condanniamo questo atteggiamento sessista in assoluto e, a maggior ragione all’interno di un ambito istituzionale che dovrebbe tutelare i diritti delle cittadine e dei cittadini, in primis il diritto alla salute e al welfare. Inoltre evidenziamo come il silenzio e l’omertà non siano più accettabili”. Afferma la presidente della Crpo, Margherita Perretti. “Ricordo, inoltre, che l’Assessore Fanelli è Presidente dell’Osservatorio Regionale sulla violenza contro le donne e i minori, Osservatorio che, nonostante le nostre richieste – prosegue Perretti -, il Dipartimento non ha più ritenuto opportuno convocare. Chiediamo, quindi, che il Presidente Bardi e l’Assessore alla Salute Fanelli facciano immediatamente chiarezza su questa tristissima vicenda e che vengano adottati subito, senza ulteriori dilazioni, gli opportuni provvedimenti”, ribadisce Perretti 

"Ho immediatamente dato comunicazione agli uffici preposti di avviare l'opportuna e doverosa istruttoria in seguito alle notizie di stampa su una presunta molestia avvenuta in una direzione della Regione Basilicata", dice il governatore Bardi che aggiunge: "Attendiamo di concludere l'iter in pochissimi giorni, così da avere un quadro chiaro e poter prendere una decisione giusta. Il rispetto delle donne é un dovere morale e personalmente un faro nella mia vita privata e professionale, un principio rispetto al quale non sono ammesse deroghe o compromessi. Ovviamente comprendo l'attenzione mediatica sulla vicenda, ma le istituzioni devono seguire regole e procedimenti, in ossequio al principio di legalità, che vale sempre e per tutti. Il tutto dovrà ovviamente avvenire in tempi rapidi, per dare poi successivamente una risposta chiara e trasparente all'opinione pubblica e ai cittadini lucani".

“In quanto unico esponente femminile della Giunta Bardi, oltre che come donna che ha già subito in passato infimi attacchi maschilisti, sento di dover prendere forte e ferma posizione su quanto emerso recentemente sulla stampa, a proposito di pesanti molestie sessuali di cui è stata fatta oggetto una funzionaria regionale da parte di un alto Dirigente del medesimo Dipartimento in cui la stessa opera. Ho già denunciato a suo tempo un habitus mentale sessista e maschilista che sottotraccia svilisce il lavoro delle donne, purtroppo anche nei luoghi istituzionali e nelle aule consiliari, tuttavia, ritengo ancora più grave la vicenda denunciata adesso dai giornali perché, qualora la versione riportata dovesse corrispondere a verità, si profilerebbe un inammissibile abuso di ruolo apicale per estorcere favori e prestazioni sessuali contro una lavoratrice in posizione gerarchica subordinata", è invece il punto dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Basilicata, Donatella Merra. "Non si tratterebbe - prosegue - solo di forma mentis degradante e indecorosa ma di vera e propria condotta tesa allo sfruttamento sessuale, attraverso l’abuso di autorità, da condannare senza reticenze. Occorre intervenire all'istante con un’azione disciplinare contro chi ha violato le regole e calpestato i diritti ma occorre anche fare prontamente luce sulle eventuali responsabilità e omissioni, ad ogni livello, di chi sapeva e ha taciuto, di chi avrebbe dovuto vigilare e non l’ha fatto e di chi ha semplicemente tentennato in attesa che fossero gli eventi ad accomodare il tutto, forse contando su tensioni psicologiche e ripensamenti della presunta vittima". Per Merra: "Abbiamo il dovere di far emergere la verità, al di là dei possibili risvolti giudiziari qualora la vittima deciderà di agire nelle sedi opportune, affinché i responsabili siano immediatamente messi di fronte ai loro atti scellerati e allontanati dai loro uffici per aver vilipeso la dignità di una persona, di una donna, di una lavoratrice la quale è stata costretta a subire un comportamento eticamente scorretto e degradante che infanga tutta l’Amministrazione. Alla lavoratrice va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno che si aggiunge a quello della Commissione Pari Opportunità la quale già ieri, con le dichiarazioni della sua Presidentessa, ha stigmatizzato questo esecrabile episodio; perciò mi rendo disponibile, sin da subito, ad agire, concordemente con quest’ultima, mettendo in campo qualsiasi azione tesa a supportare, in ogni sede, chi ha subito tale odioso misfatto, anche al fine di evitare che simili vergognosi avvenimenti si ripetano in futuro".

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