IL MATTINO
Covid
09.03.2023 - 10:04
Già il "15 settembre 2017", quando ministro della Salute era Beatrice Lorenzin, la Direzione generale di prevenzione sanitaria del ministero aveva inviato una "nota" con la quale "si informava il ministro pro tempore della necessità di predisporre un nuovo piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale", aggiornando quello datato 2006. Lo si legge in un "appunto", agli atti dell'inchiesta di Bergamo, della stessa Direzione generale del ministero, firmato da Claudio D'Amario e trasmesso nell'agosto del 2018 al capo di gabinetto del nuovo ministro dell'epoca, Giulia Grillo. Sia Lorenzin che Grillo, come emerso nei giorni scorsi contestualmente alla chiusura indagini, sono indagate in uno stralcio romano dell'inchiesta avviata da Bergamo e, in particolare, per il capitolo del mancato aggiornamento del piano pandemico, assieme all'ex ministro Speranza, la cui posizione è già al Tribunale dei ministri di Brescia per la mancata attuazione dello stesso piano. I pm bergamaschi, ascoltando Giulia Grillo nel marzo del 2021 come teste, le hanno chiesto conto proprio di quell'appunto del 2018. "Non ricordo il documento che mi mostrate (...) non ricordo che ci sia stato qualche dirigente che sia venuto fisicamente a rappresentarmi la necessità strategica di aggiornare" il piano pandemico. Lorenzin, dal canto suo, ha raccontato, ascoltata dai pm nello stesso periodo, che non fu "notiziata", quando divenne ministro, dagli uffici ministeriali sulla necessità di aggiornare il piano risalente al 2006. Glielo disse Ranieri Guerra, "solo alla fine del 2017", spiegandole che "stavano procedendo all'aggiornamento del piano". Quando "è scoppiata la pandemia da Covid-19", ha aggiunto, "io credevo che già ci fosse il nuovo piano pandemico".
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