IL MATTINO
il caso
10.01.2023 - 12:06
Vito Bardi
Una situazione surreale: "Il privato prova a fare concorrenza e tenere in ostaggio il pubblico, sfruttando soldi pubblici e utilizzando i cittadini per fare pressione su di esso?", domanda su Facebook C.S provando a non cadere in errore. Uno dei temi bollenti è la pretesa di farsi pagare a consuntivo con prestazioni non preventivate né inserite nel quadro di una programmazione delle risorse disponibili. Tanti soldi - dunque - a vantaggio di centri privati di riabilitazione ex art. 26 della legge 833/1978, decine di milioni finiscono nei centri privati di prestazioni di cura ex art. 25 della medesima legge. Una "serrata" che potrebbe portare anche ad una denuncia per interruzione di servizio pubblico mettendo a repentaglio i rapporti contrattuali tra Via Verrastro e strutture private accreditate. Il meccanismo? Il committente (Regione) rimborsa le prestazioni alle strutture che "accredita" ed entro i limiti sia delle esigenze da esso calcolate, sia delle risorse di cui dispone, per questo motivo le Regioni si tutelano fissando il tetto di spesa, premettendo l'indisponibilità a pagare "a piè di lista"
"Massima apertura sia sul pregresso che su quanto già stanziato nel 2023": è l'atteggiamento che la Regione Basilicata terrà nell'incontro di domani (11 gennaio) con "le aziende del privato accreditato", che non stanno erogando i servizi, ha tuonato il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, intenzionato a "chiudere una fase di conflittualità che non fa bene ai pazienti, ai lavoratori e nemmeno alle imprese, in particolar modo le più piccole, e soprattutto vogliamo evitare che quanto sta avvenendo in questi giorni possa ripetersi in futuro". Ha detto Bardi, precisando che "da parte della Regione ci sono le risorse e la totale disponibilità al dialogo".
Non serve un mago per comprendere quanto sia prezioso il ruolo dei privati che contribuiscono a decongestionare il pubblico ma è pur vero che numerose, numerosissime prestazioni erogate in terra lucana da operatori economici afferenti al ramo della sanità privata, potrebbero essere meglio e ulteriormente internalizzate al pubblico seguendo il così detto modello "in house". Si apprende che in Basilicata una fetta importante di "privati" affonda le radici ed ovviamente il fatturato nella fisioterapia. I dati fanno riferimento unicamente al 2021 e sono facilmente e comodamente consultabili online (amministrazione trasparente) sui siti di Asp e Asm. Di seguito il denaro che Via Verrastro ha versato nelle casse delle strutture private accreditate. Un podio di tutto rispetto e se l'oro è rappresentato dalla facile ed espletabile ma costosissima riabilitazione, il bronzo, invece, riguarda le ben più complesse prestazioni di laboratorio, che richiedono numerose apparecchiature
1° GENOVESE C. SRL - 2.976.630,37 euro
2° FKT MELANDRO SRL - 2.617.197,37 euro
3° POLISAN SRL - 1.757.456,24 euro
Per quanto attiene all’anno 2022, è importante sottolineare che ad oggi i dati degli ultimi mesi dell’anno non sono ancora disponibili in Regione, in considerazione delle scadenze naturali dei flussi informativi che - anche a livello Nazionale - prevedono la chiusura delle rendicontazioni alla fine del primo trimestre dell’anno successivo, compresa la rendicontazione della mobilità sanitaria interregionale. In Basilicata il 46% delle prestazioni erogate dalle strutture accreditate riguarda la riabilitazione. Le prestazioni di laboratorio assorbono il 26%, mentre le prestazioni di radiologia di primo e secondo livello valgono il 21% del budget disponibile e un 8% è rappresentato da altre prestazioni. Il governatore Bardi, come detto, punta a dialogare ma sarebbe anche pronto, nel caso in cui la situazione non dovesse sbloccarsi, ad indire una gara regionale per le prestazioni che il sistema sanitario regionale non sarebbe in grado di erogare aprendo in tal caso anche ad imprenditori di fuori regione, in grado di insidiare "l'orticello" di quelli locali. La fisioterapia privata - ad esempio, assorbendo una fetta importante di risorse - potrebbe addirittura diventare un fiore all'occhiello del pubblico. Con il costo sostenuto - domandano in tanti sui gruppi Facebook in rivolta - potrebbero essere potenziate le strutture pubbliche sul territorio, risparmiare tanti milioni ogni anno da destinare ad altre prestazioni settoriali accreditate, dando opportunità di assunzione a tempo indeterminato a numerosi giovani professionisti lucani. Il segretario della Cgil lucana, Angelo Summa, nei giorni scorsi ha sostenuto quanto sia importante evitare di "smantellare" il pubblico, ribadendo un secco no al drenaggio di risorse aggiuntive verso il pozzo del privato, il discorso, perciò, assume sfumature che abbracciano il buon senso e la programmazione. Quella programmazione che il presidente della Regione ha annunciato inizierà a prendere forma il 26 e 27 gennaio. "Ci sarà l'anticipazione della bozza del nuovo piano sanitario", illustrata dal direttore generale dell'Agenas, Domenico Mantoan. "Lo vogliamo costruire insieme - ha spiegato ieri Bardi - con Agenas e con i territori e tutte le forze territoriali che sono protagoniste del servizio sanitario regionale. E' un lavoro lungo che richiederà poi il contributo di idee e di proposte da parte di tutti".
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