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Ischia, Maratea e non solo: l'appello dell'associazione nazionale Guide turistiche italiane

Ischia, Maratea e non solo: l'appello dell'associazione nazionale Guide turistiche italiane

"Al Sud imperversano disastri che non sono più episodici, ma periodici. Se Ischia ne è esempio lampante, anche la recente frana di Maratea o gli allagamenti e le trombe d'aria del salento non sono meno significativi. I rischi, al Sud, per morfologia e edilizia, sono pressoché ovunque. E mentre Governo ed Enti pensano giustamente a piani per fermare e a prevenire il rischio idrogeologico, in nome della salvaguardia della vita stessa, non ci si può sottrarre dal riconoscere che la situazione avrà effetti negativi sia nell'immediato che in prospettiva sul turismo: sia per chi ne usufruisce, sia per chi nel comparto lavora. Oggi, giustamente, molti siti sono inaccessibili. Nel medio termine questo rischia di disincentivare la scoperta del Sud, percepito come 'pericoloso' nonostante l'arte, la cultura, il mare, i borghi". Così Mariangela Palmisano, referente per Basilicata e Puglia di GTI-Guide Turistiche Italiane. Parole, le sue, confermate dal Presidente nazionale, Simone Fiderigo Franci, secondo cui quanto sta avvenendo penalizzerà il turismo italiano e internazionale. "La sicurezza è un elemento fondamentale. Se manca, anche solo come sensazione, la scelta delle destinazioni è fatta in sottrazione e le regioni del Sud si espongono all'isolamento". E' del tutto evidente, secondo l'associazione nazionale GTI, che oggi la priorità è salvare vite e metterle al riparo. Tuttavia, nell'ottica di prevenzione da tutti invocata, Governo ed enti non possono non tutelare - non certo privilegiare - un ambito trainante come quello del turismo, che genera occupazione e ricchezza e che traina l'economia di questi stessi territori". Gli operatori, guide comprese, paventano la perdita lavoro. "E' vero che si può rientrare nei ristori - dichiara Palmisano - , previsti anche nel caso di Ischia. Ma il punto è che noi siamo lavoratori, l'assistenza ci conforta ma non può essere la soluzione". Ecco perché - l'appello di GTI - è che le politiche di prevenzione guardino al futuro, "in tutte le declinazioni economiche e occupazionali, non solo all'emergenza".

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