IL MATTINO
automotive
26.10.2022 - 10:57
"Il futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi e di tutto il comparto italiano dell’auto è ad altissimo rischio. Non bisogna più perdere tempo e mettere in campo misure urgenti. Tra le emergenze assolute sul tavolo del nuovo Governo c'è l'automotive, un settore che è la spina dorsale di una fetta importante dell'economia del Paese e soprattutto del Sud", lo afferma l'assessore regionale alle attività produttive Alessandro Galella. "È stata una lenta ma costante agonia - prosegue - la produzione italiana dell’auto è passata da 2.200.000 auto prodotte negli anni ‘90 a 400.000 circa nel 2022. Dieci anni fa se ne producevano oltre 400.000 solo in Basilicata. In un silenzio assordante nella zona industriale di Melfi si sono già persi oltre 2000 posti di lavoro tra diretti e indiretti. Diversi fattori complementari tra loro: pandemia e contrazione economica, crisi dei semiconduttori e di numerose altre materie prime, la folle decisione dell'Europa di vietare la produzione di auto a motore termico, la nuova proprietà non italiana, scelte industriali calibrate su una produzione europea, hanno, in estrema sintesi, profondamente cambiato gli orizzonti dell'industria automobilistica".
E ancora: "Gli ammortizzatori sociali e i licenziamenti consenzienti in cambio di denaro, hanno tamponato la contingenza ma probabilmente hanno nascosto i veri problemi. Le istituzioni, ad oggi, si ritrovano a vivere il dramma della Stellantis di Melfi senza un confronto profondo con i vertici dell'azienda europea. Lo smantellamento di una delle due linee di produzione dello stabilimento ovvero della linea di produzione destinata ad auto di piccole e medie dimensioni, la scelta di produrre quattro modelli di auto full electric di grandi dimensioni dal costo orientativo di oltre 50.000 euro e un presunto ulteriore nuovo modello, ci proiettano verso numeri di produzione nella migliore delle ipotesi non oltre le 180.000 auto, lontanissimi quindi dalla piena produzione di qualche anno fa". "Solo in Basilicata - avverte l'esponente della giunta regionale - sono a rischio migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. Bisogna rilevare anche il problema della competitività della zona industriale di Melfi con le altre zone di produzione italiane, ma soprattutto i costi di produzione di altri Paesi come la Spagna o il Portogallo che a Stellantis - verrebbe ironicamente da dire - stanno stendendo i tappeti rossi. Purtroppo i dati sembrano confermarlo: i costi di produzione più alti sono in Basilicata rispetto a qualsiasi altro stabilimento italiano, costi determinati da diversi e noti fattori. Siamo di fronte alla necessità indissolubile di scelte e provvedimenti importanti e radicali. Scelte - rimarca Galella - che solo il Governo potrà mettere in campo per tutelare la produzione di auto in Italia. Scelte che incentivino la competitività italiana rispetto agli altri Paesi europei e dobbiamo evitare la chiusura degli stabilimenti come è accaduto in Serbia, dove la Stellantis ha chiuso i battenti".
"Il Governo dovrà tenere ben presenti i costi sociali che deriverebbero da una lenta morte dell'industria dell'auto, che in particolare al Sud e in Basilicata sarebbe incalcolabile. Se si vogliono attuare serie politiche per il Mezzogiorno, considerato che il 92% della produzione di auto è proprio nel sud del paese, si devono mettere a disposizione del settore misure e interventi straordinari. La Basilicata ha da poco aderito al gruppo di Regioni che in Europa producono auto e il 17 novembre a Lipsia è prevista la prima riunione con l'obiettivo di attenzionare alle istituzioni europee la gravità della situazione". La Regione Basilicata - conclude l'assessore Galella - ha già dato vita ad un bando per l'efficientamento energetico delle aziende, un avviso pubblico per i contratti di sviluppo per attirare nuovi investimenti, entrambi con un contributo pubblico fino al 50%. Inoltre realizzeremo un bando specifico solo per la zona industriale di Melfi al fine di favorire gli investimenti necessari a vantaggio delle aziende dell'indotto per adeguarsi alle esigenze delle auto full electric. Infine, siamo vicinissimi alla consegna della richiesta al MISE per il riconoscimento dell'area di crisi complessa. Sono certo che i nostri rappresentanti lucani si faranno, in Parlamento, parte attiva e Giorgia Meloni e i Ministri competenti saranno determinati nel tutelare ad ogni costo questo fondamentale settore di produzione industriale".
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