IL MATTINO
Economia
15.06.2022 - 15:37
POTENZA - Il Distretto del Cibo è sempre più argomento di sviluppo ed interazione sui territori della Basilicata. I recenti incontri sul territorio lucano da parte del Comitato promotore del Distretto Val Basento – Val Camastra che si sta allargando ad altri territori, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, i piccoli imprenditori del settore agroalimentare ed altri operatori, stanno evidenziando l’importanza di coordinare le progettualità e le forze per una strategia univoca al fine di raggiungere gli obiettivi anche indicati dalle norme e dai bandi in materia.
I Distretti del Cibo in Italia sono nati con la legge 205 del 27 dicembre 2017 (legge di Bilancio) con l’obiettivo di determinare un nuovo modello di sviluppo per il settore agroalimentare. Uno strumento strategico importante per offrire nuove opportunità e risorse per il rilancio e la crescita sia delle filiere che dei territori nel loro complesso favorendo anche la coesione, l’inclusione sociale, lo sviluppo territoriale, la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale. Tra gli altri obiettivi vi è quello della sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale e la riduzione dello spreco alimentare. Così si legge sul sito del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Ne abbiamo parlato con sindaci, aziende, start up ed organizzazioni di settore.
Il presidente del Comitato promotore del Distretto del Cibo Rocco Marco Allegretti ha evidenziato l’importanza di cogliere questa opportunità per la Basilicata.”Questa idea nasce due anni fa – afferma il presidente Allegretti - nel corso della pandemia dopo un incontro a Roma con l’europarlamentare Paolo De Castro che ci ha illustrato questa possibilità. E’ uno strumento che serve alle imprese e, dopo gli incontri di divulgazione sui territori, verrà presentato alla Regione il piano di distretto e candidare così i progetti a livello ministeriale. Anche nel Pnrr c’è una misura specifica su questo”.
Anche il Comune di Savoia di Lucania in una nota ha espresso un positivo apprezzamento sul Distretto del Cibo condiviso anche con altri Comuni.”Nel Melandro le Amministrazioni dei Comuni di Sasso di Castalda, Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania, Brienza e Savoia di Lucania, si adoperano per far decollare grazie alla imprenditorialità locale, il “Distretto del Cibo”. Istituito con la legge 205 del 2017, rappresenta uno strumento ed un nuovo modello di sviluppo per valorizzare le attività agricole, agroalimentari, commerciali e artigianali, imprese turistiche, ricettive e ristorative di un territorio, individuando sistemi produttivi locali che si caratterizzano per una specifica identità storica e territoriale integrando attività agricole e altre attività imprenditoriali, in coerenza con le tradizioni dei luoghi di coltivazione. Infatti, questo periodo difficile in cui viviamo un clima di incertezza economica che, purtroppo, investe in maniera notevole il nostro intero territorio, ha rafforzato l’interesse di un nutrito gruppo di imprenditori, operatori, tecnici e professionisti, a confrontarsi sugli strumenti da porre in campo per valorizzare le risorse presenti nella nostra area. Pertanto, il Distretto del Cibo appare un valido strumento per favorire la valorizzazione delle produzioni agricole ed agroalimentari ed allo stesso tempo promuovere i territori e le bellezze rurali e paesaggistiche, un plauso va al comitato promotore per averci dato una grande opportunità per i territori”.
Sull’argomento si è espresso anche il sindaco di Sant’Angelo le Fratte, Michele Laurino: "Tutti siamo stati toccati dalla tragedia della pandemia causata dal
Covid-19. Anche il sistema alimentare dei nostri prodotti ne ha subito le drammatiche conseguenze soprattutto dalla Guerra dell'Ucraina, prima fra tutte si pensi alle difficoltà ad accedere al cibo per una fascia crescente della popolazione. Il Distretto del Cibo è molto importante per i nostri territori in quanto ha come obiettivo anche la sicurezza alimentare, la diminuzione dell'impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. Altro scopo fondamentale è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari e la valorizzazione dei nostri Borghi attrezzandoci a poter utilizzare al meglio i fondi del PNRR essendo il distretto del cibo uno dei strumenti per accedere a tali fondi, ma soprattutto stiamo creando le sinergie tra i sindaci a metterci in rete”.
Positivo anche il commento sul Distretto del Cibo da parte dell’assessore alla Pianificazione del territorio e alla Cultura di Sasso di Castalda, Antonietta Colangelo:”Il cibo di qualità e le produzioni tipiche italiane rivestono oggi un’importanza notevole nel mercato alimentare globale. Ma quando si parla di “turismo lento” o “esperienziale, l’eno - gastronomìa di qualità proveniente da filiere locali diventa elemento imprescindibile per il successo di una destinazione turistica. In questa ottica il Comune di Sasso di Castalda si accinge ad entrare a far parte con convinzione dell’istituendo “Distretto rurale del Cibo” che riguarderà l’Alto Basento, la Val Camastra, il Melandro ed il Marmo Platano. Una scelta doverosa nei riguardi degli operatori locali del settore agro-alimentare, che darà loro l’opportunità di inserirsi in un contesto economico e progettuale più ampio, con la possibilità di entrare a far parte integrante di filiere territoriali che riguardano la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e l’internazionalizzazione delle produzioni locali. Al contempo, per preservare e far rivivere i nostri piccoli straordinari borghi e la loro storia, è indispensabile tutelare i prodotti del posto e valorizzare la ricca e millenaria tradizione culinaria locale che rappresenta la nostra cultura e le nostre origini. Gran parte delle decine di migliaia di visitatori appassionati di natura, montagna ed escursionismo che raggiunge Sasso per attraversare il “Ponte alla Luna”, chiede alla ristorazione del posto come alle piccole attività commerciali di degustare i piatti tipici o acquistare prodotti locali. Il poderoso fenomeno turistico che interessa Sasso di Castalda dall’ultimo quinquennio potrebbe costituire motivo di concentrazione della domanda economica che dunque, opportunamente intercettata, può divenire volano di sviluppo per attività ad esso indirettamente legate, prime tra tutte agricoltura, allevamento ed artigianato. Un circuito virtuoso che valicherebbe i confini comunali per abbracciare l’intero territorio del distretto”.
Del Distretto del Cibo ha parlato anche il presidente del Cluster Basilicata Creativa Raffaele Vitulli:”Il Cluster Basilicata Creativa è pronto a seguire il percorso di sviluppo e innovazione che vedrà protagonista il Distretto del Cibo, non solo attraverso l'uso di nuove tecnologie, pur fondamentali, ma anche attraverso nuovi approcci e nuovi modelli di sviluppo che provengono da esperienze efficaci dei settori della cultura, della creatività e del turismo". Siamo convinti che lo sviluppo sostenibile della nostra Regione non possa fare a meno di nuove aggregazioni nelle aree interne e nelle zone montane della nostra regione, pertanto serve una visione collettiva che il Distretto può dare. Per questo faremo di tutto per stimolare processi di accelerazione in tal senso”.
Il Distretto del Cibo rappresenta anche un’opportunità per le start up lucane nelle parole di Pancrazio Dragonetti Ceo di Agribiosana Srl :“Il distretto del cibo è un'opportunità di crescita, valorizzazione e rilancio delle aree, e partendo dalle aziende presenti sul territorio e attive nel settore dell'agroalimentare, Agribiosana, il cui core business racchiude la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di sistemi e prodotti per l'agricoltura, si propone come potenziale soluzione alle criticità dell'agricoltura moderna. I benefici si traducono in risparmio idrico, riduzione nell'impiego di fertilizzanti e pesticidi e migliorate qualità e quantità del prodotto
agricolo finale, con notevoli riduzioni nei costi e nell'impatto ambientale. Agribiosana potrebbe in tal modo offrire un valido aiuto alle aziende agricole e a tutti gli interlocutori del distretto del cibo”.
Il punto di vista sul Distretto del Cibo e l’importanza del Made in Basilicata nell’intervento di Francesco Di Giulio (membro di giunta nazionale Agrocepi e coordinatore del Comitato promotore del distretto del Cibo Alto Camastra Val Basento – Melandro e già coordinatore regionale Circoli Nuovagricoltura Basilicata e membro del nucleo di valutazione degli investimenti del Mipaaf):”I nostri territori per uno sviluppo sostenibile, incominciato ma non ancora conclusosi, avrebbero bisogno di uno strumento come quello del distretto del Cibo, che affronta le dinamiche del nostro territorio in maniera orizzontale partendo dal basso parlando direttamente con gli interessati che sarebbero i piccoli e medi imprenditori, coloro che quotidianamente si prodigano per portare le nostre eccellenze made in Basilicata nel mondo. Conclusione, che circa dopo due anni di lavoro svolto dal comitato promotore, in particolar modo dal suo presidente Dott. Rocco Allegretti siamo giunti alla fase finale del progetto, cioè intervistare le imprese che ricadono nel perimetro del distretto, che con Agrocepi Nazionale abbiamo intrapreso il percorso di poter ingrandire il margine avendo l’ambizione di costruirne uno interregionale”.
Mentre per il presidente nazionale di Agrocepi Corrado Martinangelo:” Il Distretto del Cibo Val Basento alta Camastra-Melandro, promosso su impulso tra l'altro di Francesco Di Giulio della Giunta nazionale Agrocepi e da Rocco Allegretti Presidente Agrocepi Potenza in coordinamento con tanti altri attori territoriali ed istituzionali, è una grande occasione di crescita economica- sociale per le imprese agricole, agroalimentari e della ricettività. Il Distretto in questione come anche altri, per la Basilicata, può rappresentare un momento significativo di integrazione per le aziende del territorio per aumentare la capacità competitiva delle stesse e rendere più attraente la bella Lucania. In Italia a seguito della introduzione normativa del 2017 dei Distretti del Cibo, abbiamo assistito ad una nuova fase di programmazione in ambito territoriale molto spinta con numerosi Distretti costituitosi e 20 finanziati attraverso un Bando del Ministero dell'Agricoltura. I Distretti del Cibo e anche i Contratti di Filiera – prosegue il Presidente Martinangelo - sono una giusta risposta anche ai rincari delle materie prime e dell'energia in quanto il comune denominatore è rappresentato dalla cooperazione e rete tra le imprese e non più da un individualismo fai da te e in tal modo si possono ridurre tanti costi e programmare in modo comune produzione e relazioni con i mercati. I Distretti del Cibo possono concorrere ad unire la qualità agroalimentare con i diversi turismi al fine di valorizzare i tanti Borghi e renderli un luogo di positiva contaminazione tra ambiente, cultura e buon cibo”.
Il Distretto del Cibo quindi come opportunità strategica sul territorio lucano.
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