IL MATTINO
scuola
01.02.2022 - 17:26
La situazione per chi è in presenza non è certamente delle migliori: le lezioni si svolgono quasi sempre con le finestre aperte, perchè i sistemi di ricambio meccanico dell'aria sono merce rara. Con le basse temperature della stagione invernale, gli alunni indossano il giacchetto durante la lezione o - addirittura - le coperte da casa. Sembra che le aule gelate non siano più un'eccezione ma la normalità: ben 3 studenti su 4, infatti, fanno lezione con le finestre spalancate e stanno riscontrando disagi a causa delle basse temperature. A riportarlo sono stati gli oltre 5.000 alunni delle superiori che hanno risposto recentemente ad un sondaggio proposto dal noto portale Skuola.net e che ha spinto Patrizio Veronelli, segretario della Confederazione italiana pediatri a prendere una posizione chiara: «Siamo in pieno inverno e, oltre a dover fronteggiare il rialzo della curva del Covid, nei nostri studi pediatrici vediamo aumentare bronchiti e malattie acute dell’apparato respiratorio. È necessario e impellente dotare le scuole di purificatori in grado di filtrare l’aria in classe: bambini e ragazzi non possono stare seduti per ore, esposti al freddo. Peraltro - ha rimarcato attentamente Veronelli - una febbre o una bronchite di questi tempi, complicano di gran lunga la diagnosi a causa del Coronavirus, con un impatto più complesso e ansiogeno per chi si ammala, per le famiglie e per il contesto sociale». Il sovraffollamento decennale rende difficoltoso il distanziamento e riporta al centro del dibattito il tema della qualità degli edifici scolastici che impatta direttamente sulla qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Aule gelate e bagni dove - talvolta - non c'è neanche il sapone. E gli igienizzanti? «Sono lasciati alla buona volontà di alunni e genitori. Troviamo sinceramente insostenibile tale situazione».
edizione digitale
Il Mattino di foggia