IL MATTINO
vaccinazione anti covid
12.12.2021 - 18:45
«Noi come dipartimento per l'Editoria continuiamo nella campagna di sensibilizzazione. La nuova parte della campagna sarà dedicata a lanciare il messaggio di avere fiducia nella scienza, di chiedere informazione ai pediatri perché il vaccino è utilissimo anche per i nostri e i vostri figli, serve senso di responsabilità». Così il Sottosegretario Giuseppe Moles, parlando con i giornalisti nella tenda del Qatar di Potenza, dove ha effettuato il richiamo del vaccino anti covid-19. Vaccino ai bimbi? Il tema è divisivo ed ecco alcune autorevoli voci fuori dal coro politico e che certamente credono nella scienza ma si affidano anche alla prudenza: «Nel caso specifico del vaccino ai bambini io non ho detto che sono contrario, ho semplicemente detto che non c'è fretta. Penso che siamo di fronte a demagogia sanitaria, demagogia di sanità pubblica, perché la priorità non sono i bambini, ma era a giugno organizzarsi per fare le terze dosi adesso, perché si sa da giugno che la durata del vaccino è di sei mesi», ha denunciato il direttore del dipartimento di microbiologia all'Università di Padova, in un'intervista recente ad askanews .«Innanzitutto nella fascia da 5 a 12 non sono 36 (morti) ma 9, poi bisogna vedere che tipo di bambini erano e chi è andato in terapia intensiva. Guardi che in Italia muoiono molti più bambini per infezione da virus sinciziale respiratorio, ma molti, molti di più», ha spiegato, riferendosi ai dati diffusi sulla mortalità dei più piccoli da Covid. «I bambini non sono piccoli adulti, i bambini sono esseri umani completamente diversi, perché hanno un metabolismo diverso, hanno una fisiologia diversa, devono ancora sviluppare tutti gli organi pienamente e devono ancora andare incontro a maturazione sessuale, quindi i dati acquisiti per gli adulti non valgono per i bambini», ha precisato.«Per dare conforto alle mamme, le mamme avranno sicuramente conforto sui dati di milioni di casi, piuttosto che di 2-3000, no?», ha insistito.«Fare la vaccinazione ai bambini è una cosa complicatissima. Estremamente complicata, proprio perché sono vulnerabili, non sono in grado di decidere per sé. È chiaro che pongono dei problemi etici giganteschi, uno si rende conto che è molto difficile fare questi studi, chiaramente la numerosità di questi studi è limitata e questo è un problema di fronte a un vaccino completamente nuovo nella sua formulazione, nella sua struttura. A questo punto non diventa una decisione basata sul dato scientitico, ma diventa una decisione politica». Medesimo il parere di Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani: «I bambini sono diffusori di Covid? Mi astengo dal giudizio su chi ha detto questa sciocchezza. All’ospedale pediatrico bambino Gesù di Roma, a ieri sera, zero bambini in terapia intensiva. Io sono un civil servant quindi accoglierò chi vuole vaccinare i bambini, e per quelli fragili dico che è meglio farlo in una struttura iperprotetta come lo Spallanzani, ma dico no a vaxismo e no ad anti vaxismo. La mia impressione è che da alcune parti si voglia ideologizzazione la vaccinazione fino a rasentare il fanatismo, perché se vogliamo pensare a fasce di popolazione che possono essere serbatoi di diffusione del virus, certo non penso ai bambini, ma ai 5-7 milioni di italiani tra i 50 e i 60 anni che non vogliono vaccinarsi», così Vaia in occasione di Atreju21 sul palco "dei patrioti". Lo stesso Vaia lo scorso 24 novembre affermava: «Ho due nipotine e sono un vaccinista convinto ma il mio consiglio in questo momento è quello di non vaccinare i bambini», nel corso della puntata di «Restart -L’Italia ricomincia da te» in onda su Rai2. «La vaccinazione è un problema di sanità pubblica - sosteneva Vaia - ma non dobbiamo far carico ai bambini di risolvere un problema sociale», ha proseguito, chiarendo che non sono vettori di contagio. «I loro contagi nascono in famiglia, dobbiamo proteggerli noi, vaccinando i genitori e il personale scolastico. Non c’è nessun bambino in rianimazione, resistono al virus e non si capisce perché, non conoscendo in questo momento gli effetti a lunga distanza, dobbiamo vaccinarli».
edizione digitale
Il Mattino di foggia