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Il caso

La poltrona mancante ad Ankara, metafora del nostro tempo

Il presidente turco Erdogan fa accomodare la Presidentessa della Commissione Europea Ursula Von der Leyen sul divano

La poltrona mancante ad Ankara, metafora del nostro tempo

Ankara, Turchia.

La presidentessa della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e il Ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu si accingono a tenere un incontro ufficiale, ad attendere gli ospiti due poltrone e due grandi divani.

Le sedute vengono occupate da Erdogan e Michel, Von der Leyen rimane in piedi senza sedia, esitando, si siede sul sofà al cospetto dei due uomini in poltrona.

L’imbarazzo è tangibile, da Ankara affermano che si tratta solo di questione legate al protocollo, ma oltre alla recidività del presidente, non nuovo a questi comportamenti, l'opinione pubblica si lamenta anche del poco garbo del Presidente Charles Michel, che ovviamente non ha ceduto la sua seduta.

La sedia mancante ad Ankara è un po’ il riflesso del nostro tempo, puoi essere anche la Presidente della Commissione Europea ma il tuo posto, da donna, sarà sempre un altro, diverso da quello di uomo, anche con meno competenza. Un po’ come per la Botteri del primo lockdown cinese, che pur essendosi conquistata quella poltrona da inviata sul campo, e anche su quello di guerra, sarà sempre ricordata per quei giorni “scapigliati”. Le donne sono state sicuramente le più colpite dalla perdita del lavoro durante la pandemia, per non parlare della gestione dello smart working e della dad. Ovviamente per gli stipendio differenti bisognerebbe aprire un lungo capitolo.

La denuncia di Aurora Ramazzotti e di Vittoria Puccini sul cosiddetto catcalling è di solo pochissimi giorni fa, si è minimizzato su un fenomeno che si ripropone ogni giorno da sempre. La poltrona di Ursula è solo l’ultimo esempio, un mondo che viaggia ancora a due velocità.

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