IL MATTINO
Il caso
05.01.2021 - 19:50
Donato Pessolano
La notizia dell’individuazione delle 67 aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, 17 per l’esattezza quelle collocate tra la Basilicata e la Puglia, è giunta come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo l’intera opinione pubblica lucana. «Una notizia che ci lascia perplessi, non staremo a guardare. La Basilicata non diventerà il cimitero di scorie
nucleari d’Italia» questo il primo commento di Donato Pessolano, referente di Basilicata in Azione. «Il nostro territorio - prosegue Pessolano - non potrà mai diventare deposito di rifiuti nucleari, il nostro è un territorio fragile, dall’alto rischio sismico, le aree indicate sono per lo più a vocazione agricola e turistica. La nostra terra ha bisogno di infrastrutture, di ospedali sempre più all’avanguardia, di strutture ricettive e non di un cimitero di scorie. Le cittadine coinvolte da questa indagine sono fulcro di storia e di cultura per l’intera Regione, nessuno deve sentirsi esente da questa battaglia che porteremo avanti con indagini puntuali, studio e infinita tenacia. Basilicata in Azione non si arrende, siamo già al lavoro. Non ci ha convinto la modalità di comunicazione, è impossibile che tutti siano stati all’oscuro fino all’alba di questa mattina. Noi di Azione vigileremo affinché tutto l’iter si svolga nel modo più chiaro possibile. Per noi è inaccettabile che ci siano parlamentari che stiano in silenzio ed altri che si limitino a fare comunicati. Mi aspetto una interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulla comunicazione tra Stato e Regione. Chiedo all’assessore Rosa e al Governatore Bardi di rendere pubbliche le eventuali comunicazioni intercorse».
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