IL MATTINO
energia
09.11.2020 - 18:43
Luigi Emanuele Marsico
Basilicata ed energia, un binomio perfetto. Addentriamoci, con il presidente Luigi Emanuele Marsico all'interno del Cluster Energia Basilicata, un organismo poco noto agli stessi lucani ma di fondamentale importanza per creare un collegamento tra istituzioni e mondo imprenditoriale ed un ponte tra ricerca pubblica e privata con la finalità di proiettare la Basilicata nel "Green" Deal europeo.
Cosa si intende per “cluster” e perché è uno strumento tanto importante quanto delicato per l'innovazione in Basilicata?
«Un Cluster è un’aggregazione di imprese, di organizzazioni, di soggetti pubblici e privati che cooperano tra loro creando un network, con l’obiettivo di accedere a conoscenze e competenze specializzate, condividerle e generare così sinergie commerciali e di diffusione della conoscenza. Si tratta pertanto di un nuovo modello organizzativo, più ampio del vecchio “distretto”: ci rifacciamo alla definizione di M. Porter, che parla di un insieme di aziende interconnesse, geograficamente concentrate, le quali cooperano e, allo stesso tempo, competono per ottenere dei vantaggi. Il Cluster Energia Basilicata ETS è nato nel 2018, in attuazione della Smart Specialization Strategy (S3) della Regione Basilicata, che individua il settore Energetico tra le aree di specializzazione intelligente. L’obiettivo è fornire risposte avanzate e coordinate sui temi strategici del settore energetico che ora più che mai necessita di ricerca e di innovazione, soprattutto in Basilicata, regione che si distingue sul piano nazionale ed europeo per le sue cospicue risorse minerarie fossili ma anche per caratteristiche territoriali uniche che consentono l’implementazione di quasi tutte le fonti rinnovabili. Il ruolo del Cluster Energia Basilicata ETS, giustamente definito “delicato”, è svolgere la funzione di coordinamento tra ricerca pubblica e privata, mettendo in connessione le Università e gli altri organismi di ricerca presenti sul territorio con il tessuto imprenditoriale. Interagire con policy maker regionali e nazionali, delineare e immaginare nuovi orizzonti di sviluppo e opportunità conciliando la politica nazionale ed esigenze territoriali servirà a creare le condizioni per cogliere le innumerevoli opportunità che l’Europa mette a disposizione dei territori, specie alla vigilia della grande opportunità e sfida del Green Deal europeo».
Ci può parlare dei principali progetti portati, ad oggi, a termine, delle prospettive e dei progetti in cantiere per il futuro?
«Il Cluster Energia Basilicata ETS è nato solo due anni fa, ed è pertanto in piena fase di start up, ma ha già aggregato e coinvolto un numero considerevole di organizzazioni del tessuto imprenditoriale e della ricerca operanti nel settore energetico lucano, di diverso tipo e dimensioni, contando ad oggi sull’appoggio di circa 60 associati. Fin dal principio ha messo in campo una serrata attività di mappatura e screening delle aziende associate e del loro fabbisogno di innovazione, di ricerca e sviluppo ma anche di internazionalizzazione, mettendo così a punto un’articolata e ben definita Roadmap. Altra importante attività già portata a termine è stata la definizione dei Partenariati Strategici, individuati con l’ausilio del gruppo di lavoro del Comitato Tecnico Scientifico, composto da dodici esponenti tra i più rappresentativi del tessuto scientifico e imprenditoriale. Questo lavoro ha permesso di individuare due distinte macroaree di azione su cui costruire il piano strategico di sviluppo dei prossimi anni. Come dicevo, l’obiettivo del Cluster Energia Basilicata ETS è stimolare l’evoluzione tecnologica, cooperando nello sviluppo di tecniche produttive avanzate: un progetto innovativo e strategico sarà pertanto seguire la costituzione di Comunità Energetiche, tema di estrema attualità e interesse “glocale”, per la forte componente sociale e di coinvolgimento degli enti territoriali. Tra gli svariati progetti di rilievo territoriale e internazionale che hanno visto il Cluster svolgere un ruolo centrale quale stakeholder e/o partner, voglio ricordare almeno il lavoro sugli strumenti di supporto decisionale per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici comunali della Basilicata e dell’area mediterranea, in collaborazione con l’Università della Basilicata; il progetto sul tema BioEnergia, Bioraffineria e Chimica Verde in collaborazione con ENEA; il progetto su Agricoltura e Networking interregionale per l’uso sostenibile di suolo, acqua ed energia, in collaborazione con l’Università della Basilicata.
Inoltre il Cluster ha accompagnato e sostenuto le imprese nella presentazione di progettualità nell’ambito del bando FASE-B dell’Avviso Pubblico “Sostegno alla creazione e sviluppo dei Cluster Tecnologici sull’ASSE I – Ricerca, Innovazione e sviluppo tecnologico del PO FESR 2014-2020. Siamo in attesa di conoscere le graduatorie dei progetti candidati, ben 5 afferenti il Cluster Energia Basilicata ETS».
Il Covid ha influito sul settore energetico?
«Il settore energetico è forse il settore maggiormente strategico nelle economie su scala mondiale, perché centrale in ogni comparto produttivo. Il lockdown derivante dalla pandemia di Covid-19 ne ha, per quanto possibile, addirittura enfatizzato i contorni. L’industria energetica, assieme ad altri settori strategici, ha infatti permesso di garantire la tenuta del sistema paese in una congiuntura del tutto inedita, spostata verso modelli virtuali e quindi altamente energivori, per lo smart-working ma anche nelle semplici azioni quotidiane. Tuttavia, è innegabile che vi siano state e ci saranno delle cadute nella domanda, anche importanti, come la caratterizzazione delle dinamiche economiche e le quotazioni delle commodities hanno evidenziato nell’ultimo periodo. Nonostante questa congiuntura il percorso verso la transizione energetica trae ulteriore vigore a livello internazionale proprio dal piano di Recovery fund europeo (Next Generation EU) che mette su questo tema specifico oltre un terzo delle ingenti risorse complessive. Si tratta pertanto di un’occasione di crescita e sviluppo enorme e davvero irripetibile, che rafforza il ruolo proattivo che un organismo come il Cluster può svolgere per la mediazione tra linee guida internazionali e specifiche declinazioni territoriali e locali».
La Basilicata viene spesso definita il Texas europeo. Sorge spontaneo valutare l'impatto ambientale e quello occupazionale. La Corte Costituzionale nel 2013 evidenziava la necessità di un "ragionevole bilanciamento tra diritti costituzionalmente fondamentali", precisando che "non è possibile individuare un diritto fondamentale che abbia prevalenza su un altro diritto fondamentale." È possibile garantire adeguati livelli occupazionali ed un ambiente salubre?
«Dal punto di vista strettamente energetico, come sappiamo la Basilicata ha assunto un ruolo centrale nel panorama nazionale, contribuendo significativamente alla produzione con il giacimento onshore più grande d’Europa e avendo nel contempo avviato un percorso virtuoso nella direzione della decarbonizzazione e della valorizzazione delle fonti rinnovabili. Tuttavia lo sviluppo di un nuovo modello energetico di conversione verso fonti pulite sarà lungo e difficilmente potrà nel breve e medio periodo svincolarsi totalmente dall’impiego delle fonti fossili. Nel frattempo non possiamo ignorare la realtà del nostro territorio e le esigenze di chi lo abita. Occorre pertanto adottare un’ottica di sviluppo sostenibile, grazie al supporto del progresso tecnologico per la produzione efficiente e in considerazione delle capacità rigenerative degli ecosistemi. Sappiamo bene che il principio di sostenibilità ambientale non può essere disarticolato da quello di sostenibilità economica e sociale: dobbiamo allora assicurarci che l’emissione di scarti e di rifiuti non ecceda la capacità di assimilazione dei sistemi naturali, favorendo così un bilanciamento tra i diritti ritenuti costituzionalmente fondamentali. Cosa molto diversa sono poi gli aspetti occupazionali e di ricaduta sul territorio. Sono convinto che molto si debba fare e si possa ancora fare per lo sviluppo di imprenditorialità collegata alle attività estrattive, principalmente nei settori ambientali, dei trasporti, di analisi tecniche ma anche della ricerca, seppur già diverse realtà territoriali di eccellenza siano presenti ed operative anche oltre i confini regionali e nazionali.
Mi sembra fondamentale incrementare la formazione di figure professionali specializzate, impiegabili tanto nel settore delle energie fossili, quanto nelle rinnovabili. Questa potrebbe essere davvero la chiave di volta per contrastare il fenomeno dello spopolamento e dell’emigrazione giovanile, investendo in professionisti con capacità specifiche e settoriali in grado di assicurare e tutelare uno sviluppo economico sostenibile della nostra regione. Il Cluster Energia Basilicata ETS nasce e opera anche per contribuire alla costruzione di un futuro in cui il nostro territorio non sia di sola partenza, ma di formazione, di ritorno e di attrazione per le migliori intelligenze».
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