Cerca

Economia

Innovazione e consapevolezza, lo sviluppo della Green Economy può portare in sei anni alla creazione di 800.000 posti di lavoro in Italia. Intervista esclusiva al manager Alessandra Fornasiero

Presidente di Innovatec Power spa. Una carriera dedicata alla sostenibilità. Nel 2018 è stata inserita tra i cento manager più influenti d'Italia con Sergio Marchionne e Claudio Descalzi

Innovazione e consapevolezza, lo sviluppo della Green Economy può portare in sei anni alla creazione di 800.000 posti di lavoro in Italia. Intervista esclusiva al manager Alessandra Fornasiero

Alessandra Fornasiero

Alessandra Fornasiero classe '75, milanese, una laurea in matematica e 15 anni di esperienza nella green economy. È l'identikit di una donna che ha fatto parte di numerosi cda tra i quali quello del Gruppo Green Power spa ed Innovatec Power spa, di cui oggi è Presidente. Dal 2017 ha avviato CSRValue srl che ha l'obiettivo di fare networking tra i migliori professionisti della corporate social responsability e della comunicazione sulla sostenibilità. Ho avuto il piacere di conoscere uno dei manager più apprezzati d'Italia per approfondire alcune tematiche quanto più attuali e di interesse generale.

Il concetto di sostenibilità è attualmente molto inflazionato e termini come “smart“ o “green“ vengono utilizzati con le più svariate accezioni. Cosa è realmente sostenibile e soprattutto come si programma e si raggiunge la sostenibilità?


«Concordo pienamente con la sua affermazione rispetto al fatto che le parole “green” e  “sostenibilità” siano utilizzate molto spesso in modo non consapevole. Sono una matematica e ho la “sindrome“ da definizioni: mi occupo di Corporate Social Responsibility dal 2003 quando fondai la divisione CSR in un Gruppo della green economy che aveva, quindi, la sostenibilità ambientale nel suo core business. Eppure questi termini solo 15 anni fa si usavano raramente e i miei colleghi, che oggi sono i portavoce dei contenuti che risiedono in questi bellissimi concetti, erano scettici perché ritenevano che mi occupassi di temi “molto vicini al no profit”, associando erroneamente sostenibilità e CSR alla filantropia. Ecco, io credo fermamente che la definizione di “sostenibilità” esprima pienamente tutte le sue connotazioni, che comprendono sia gli aspetti sociali che quelli ambientali oltre che di governance. Se vogliamo definire in modo chiaro quale sia il percorso per raggiungere la sostenibilità possiamo ispirarci all’AGENDA 2030 delle Nazioni Unite. I 17 obiettivi, ossia i Goal (SDG’S) dell’Agenda costituiscono una bussola non solo per le imprese che vogliono integrare la sostenibilità nel proprio modello di business, ma anche per lo sviluppo sostenibile di un intero Paese e per ogni cittadino nel percorso che parte dalla scelta consapevole di voler dare un contributo per il raggiungimento di questi obiettivi. Credo fermamente che gli SDG’S non debbano essere considerati come assiomi inerti incisi su una pietra a Bruxelles, ma siano temi vivi che vanno declinati in ogni contesto personale e professionale e possano essere raggiunti solo se ognuno di noi sceglie di dare un contributo nel proprio vissuto quotidiano».


L'ecosostenibilità esprimere un profondo valore ambientale, il quale spesso viene difficilmente collocato tra il diritto alla salute ed il diritto al lavoro. La Corte Costituzionale nel 2013 evidenziava la necessità di un “ragionevole bilanciamento tra diritti costituzionalmente“ fondamentali precisando che non è possibile individuare un diritto fondamentale che abbia prevalenza su un altro diritto fondamentale. È possibile garantire adeguati livelli occupazionali ed un ambiente salubre? Può essere la necessità di tutelare l'ambiente a favorire i livelli occupazionali?


«Io non credo che sia possibile pensare ad uno sviluppo sostenibile che non sia equilibrato rispetto allo sviluppo economico. E le dimensioni di cui tener conto, come le dicevo, sono quelle espresse dall’Agenda 2030 che coniuga gli aspetti sociali con quelli ambientali. L’ultimo rapporto Green Italy dice che l’ulteriore sviluppo della green economy può portare in sei anni alla creazione di 800.000 posti di lavoro in Italia. A parte il settore in sé, trasformare i modelli di business integrando la sostenibilità nelle strategie e nei processi porterà a cambiare la modalità con cui si fanno determinate cose, come succede con la digitalizzazione. Il tema fondamentale, a mio parere, sarà quello di convertire le competenze e la mentalità delle persone. Sono convinta che l’innovazione tecnologica e la maggior consapevolezza sugli aspetti di sostenibilità, possano portare ad uno sviluppo in grado di generare una crescita economica, diminuendo l’impatto ambientale e contribuendo a migliorare quello sociale».
 
Dal punto di vista energetico la Basilicata è definita il Texas d'Italia. Una delle riserve petrolifere più importanti d'Europa potrebbe in futuro essere riconvertita per una sorta di armonica transizione energetica?


«In questo temo di essere di parte. Sono convinta che il nostro Paese abbia risorse ambientali e artistiche che, in una prospettiva di lungo termine, vadano molto oltre a quello che potrebbe portare il petrolio nel breve. Questa è una componente fondamentale dello sviluppo sostenibile! La finanza e il modello capitalistico attuale purtroppo ci hanno abituati a una visione di breve, in cui i riscontri devono essere immediati: i risultati delle aziende sono trimestrali, le diete devono essere efficaci in pochi giorni, le relazioni facili e veloci. Questo paradigma non si sposa con quello di uno sviluppo che guardi alle prossime generazioni, che pensi a tutti gli aspetti dello sviluppo, sia intorno a noi che nel mondo del suo complesso… una scelta fatta in Italia può avere conseguenze dall’altra parte del mondo. Il Covid è un esempio lampante di quanto siamo interconnessi. L’Italia è un Paese meraviglioso che ha nelle risorse naturali e artistiche il proprio vero patrimonio: non avendo risorse economiche infinite, sono convinta che dovremmo puntare nel valorizzare quelle del territorio e della nostra incredibile cultura».


Nel 2018 è stata inserita tra i migliori manager del panorama italiano dall’Osservatorio “Top100manager.it“ in compagnia di Sergio Marchionne, Claudio Descalzi ed altri noti manager. È una delle pochissime donne. Questo rappresenta un punto di arrivo o di partenza?


«Certamente un punto di partenza, anche se da quando ho iniziato a lavorare sono stati fatti molti passi in avanti. E molto dipende dall’energia, dalla bravura e dalla caparbietà delle donne. La mia bisnonna Alice, morta a 97 anni, diceva sempre: “ogni giorno è meraviglioso perché si impara qualcosa di nuovo!” . Ecco per me non è solo un modo di dire, io vivo ogni esperienza, anche lavorativa, con questo atteggiamento, facendo tesoro degli insegnamenti, anche e soprattutto di quelli che derivano dagli errori. E poi credo che un altro fattore determinante nella crescita, sia individuale che professionale, sia la curiosità, la voglia di imparare, che va di pari passo con il perseguimento delle proprie passioni e delle proprie inclinazioni: ho la grandissima fortuna di essermi costruita una professione che coniuga gli aspetti valoriali a me cari, con un lavoro che supporta le organizzazioni nell’integrazione della sostenibilità nei loro modelli di business, contribuendo così a creare valore condiviso. Non è questo il contesto per parlare di diversity ma, mi creda, non è stato facile né lo è ancora oggi, ritagliarsi ruoli di vertice e la fiducia di una classe dirigente che ragiona ancora con paradigmi maschili. Il mio percorso testimonia però che l’intraprendenza e le competenze permettono di arrivare a ruoli di responsabilità, anche in settori e in contesti molto maschili. Mi reputo una persona fortunata e continuerò a investire il mio tempo e le mie capacità per dare una mano al nostro Paese, con l’obiettivo di integrare la sostenibilità nella propria cultura ed economia, per aiutare le ragazze ad avere un percorso più lineare e più veloce  al fine di poter esprimere i propri talenti e la propria creatività anche nel mondo del lavoro, oltre che nella dimensione famigliare. E se posso dare un consiglio alle giovani che stanno per iniziare la loro vita professionale: non abbiate paura di sbagliare o di non essere perfette. Questo a volte può essere il primo ostacolo alla nostra crescita».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione