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Agroalimentare

Migliaia le aziende lucane che si dedicano all'olivicoltura: i dati sulla diffusione delle otto varietà

Il premio regionale Olivarum, istituito nel 2000 per far emergere l’olio lucano di qualità

Migliaia le aziende lucane che si dedicano alla coltura delle olive: i dati sulla diffusione delle otto varietà

Palazzo Lanfranchi ospitò la prima edizione del premio regionale Olivarum nel 2000, con la vittoria dell’azienda agricola Cifarelli. Il concorso nasce per poter dare un riconoscimento concreto alla coltivazione legnosa più diffusa in Basilicata. Sono infatti circa 26 mila le aziende lucane che contemplano la presenza di almeno un ettaro di oliveti, sono migliaia invece quelle con una superficie olivetata inferiore all’ettaro. La cultura dell’olio è molto radicata e diffusa anche tra i piccoli proprietari. La Basilicata è caratterizzata da una olivicoltura in gran parte specializzata, le varietà più diffuse in Regione sono otto. La Majatica è sicuramente la più conosciuta con la percentuale del sedici per cento si estende sui territorio della Val Basento e Valle del Bradano (Ferrandina, Salandra, Garaguso, Oliveto Lucano, San Mauro Forte, Stigliano, Craco, Aliano, Accettura, Cirigliano, Gorgoglione, Acerenza, Pietragalla e Cancellara). L’oliva da tavola è considerata una eccellenza del territorio, basti pensare all’oliva infornata di Ferrandina presidio Slow food.  La Coratina è diffusa su 4.193 ettari, ad essa segue la varietà Leccino con 2.943 ettari, l’Ogliarola del Vulture con 3.657 ettari, il Frantoio con 2.217 e la Ogliarola del Bradano con 1.581 ettari. I dati Ismea relativi all’ultima campagna olearia fanno emergere un'importante considerazione: la produzione di olio è quadruplicata rispetto a quella del 2018. «L’annata 2019/2020 - ha affermato l’assessore Fanelli - è stata ottima per la nostra Regione che si è classificata tra le prime regioni d’Italia non solo da un punto di vista qualitativo, incrementando la produzione del 412 per cento, tanto che quasi tutti i frantoi sono risultati attivi. Tassello importante per puntare sempre di più su produzioni di nicchia e di qualità come le nostre che non possono competere sicuramente sul mercato con oli di massa e industriali, è rappresentato dalle organizzazioni dei produttori che possono creare aggregazione tra i produttori e migliorare sempre di più la qualità del prodotto». L’assessore alle Politiche agricole e forestali afferma inoltre che la Basilicata attende il riconoscimento della Igp olio di oliva “Lucano” da parte del Ministero che consentirà di valorizzare e promuovere ancor di più il comparto agroalimentare regionale.

 

 

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