IL MATTINO
Il sindacato replica alla lavoratrice
11.04.2020 - 18:40
Gentile redazione considerato che avete pubblicato la lettera della lavoratrice che chiama in causa il nostro sindacato per aver denunciato l'indegno comportamento della CSL che per punire le lavoratrici che hanno richiesto il riconoscimento del minimo delle 14 ore contrattuali le ha escluse dall'espletamento delle ore supplementari, ore che consentivano loro di arrotondare le loro retribuzioni rispetto ai 200 euro medi del loro stipendio, vogliate consentirci alcuni chiarimenti almeno sul tema della sicurezza. Già dal 9 marzo abbiamo chiesto di conoscere dalla ditta quali accorgimenti e variazione al piano per la valutazione dei rischi fossero stati adottati per la tutela dei lavoratori. Il giorno 13 ricevevamo la risposta aziendale con l'indicazione dei dispositivi da utilizzare e dei modi in cui gli operatori dovevano intervenire. In linea generale e sin dal primo momento della dichiarazione dello stato di emergenza il compito primario del nostro sindacato è stato quello di salvaguardare i lavoratori. E ci sono a testimonianza le denunce a prefetture e ispettorato, nonché alla regione per il blocco delle attività socialmente utili in un contesto di mancanza delle regole minime di sicurezza. Abbiamo da subito indetto lo sciopero delle categorie per consentire ai lavoratori comandati al lavoro in mancanza dei dispositivi ,cui non era assicurato il distanziamento di un metro, in mancanza di trasporti sicuri di poter astenersi dal lavoro. Il 25 marzo abbiamo indetto uno sciopero generale per la chiusura di tutte le attività non indispensabili, coinvolgendo, anche se solo per un minuto, anche i lavoratori dei servizi essenziali, compresa la sanità, per denunciare la mancanza di sicurezza con cui operavano i nuovi eroi. E tra questi abbiamo sempre compreso i lavoratori addetti alle pulizie. Capisco che oggi si chieda soprattutto sicurezza ma è perlomeno strano che tali richieste e critiche non vengano fatte rispetto all'azienda, che anzi viene ringraziata per aver assicurato un nuovo servizio dedicato al sostegno psicologico, e che dovrebbe, pena la decadenza dell'appalto, essere in grado di fornire tutti i dispositivi e prendere tutti gli accorgimenti a salvaguardia della sicurezza dei lavoratori. Quando questo non viene fatto e i lavoratori continuano a lavorare,per dover difendere sì il proprio posto di lavoro ma facendosi carico, anche se il più delle volte in maniera misconosciuta, della responsabilità di dover fornire un servizio primario e che va assicurato, la ditta sta esercitando nello stesso modo il diritto del più forte, di chi si sente inattaccabile e non tenuto a giustificare le proprie scelte e le proprie omissioni.
*Coordinamento regionale USB Basilicata
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