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Manola Rotunno al Teatro Stabile con "Mi sveglio già pettinata"

Il ricordo e la Città

L'attrice ci da' un assaggio delle atmosfere, dei sapori, degli odori, delle relazioni che si intrecciavano in una Potenza nuova

Il ricordo e la Città

Lo spettacolo andrà in scena il 4 maggio  al Teatro Stabile è parte di questo percorso, forse il primo nel suo genere, che racconta, intrecciato con i ricordi dell'attrice/autrice, la Potenza nuova, quella dei quartieri più periferici.

Manola Rotunno nel suo “Mi sveglio già pettinata” ci da' un assaggio delle atmosfere, dei sapori, degli odori, delle relazioni che si intrecciavano in una Potenza nuova, non più quella del Centro Storico ma quella dei nuovi quartieri urbani.

Una comunità è fatta anche di ricordi, di racconti, Potenza è un città i cui i racconti si mescolano, si centrifugano, nel grande melting pot regionale che il capoluogo è diventato dagli anni '50 in poi a seguito dei flussi migratori che dalla provincia, si sono diretti verso la città.

I ricordi dei putenzesi sono tanti, “U' Forne de Chiodde chiodde”, “La festa de Sande Rrocche”, Largo Liceo, quelli che ci siamo sentiti raccontare dai nostri genitori. Per un po', stordita dall'ingresso di nuovi cittadini, quelli che avrebbero trasformato “Putenza” in Potenza, la città si è smarrita, è sembrato quasi che i ricordi si fermassero agli anni '40, per un po' di tempo la città ha smesso di narrarsi, si è chiusa in un bozzolo che ha trasformato il paesone “Putenza” nella città Potenza.

Ora quel passaggio è in gran parte compiuto, la narrazione, la produzione culturale, la discussione non sono più appannaggio di una ristretta, piccola, casta borghese, stretta nei confini della piccola Putenza, con lo sguardo sempre teso verso Napoli o, meglio ancora, Roma. Una classe borghese spesso coltissima, quella che ha dato spinta alla Potenza degli anni 50 e 60, ma che è rimasta, spesso, confinata nella ristretta cerchia, senza riuscire a dialogare con l'intera città.

C'è un bellissimo documentario visibile su youtube che si intitola “Intellettuali a Potenza”, davvero bello, che racconta di quel momento degli anni '50, di intellettuali di profondissima cultura, di uomini che si interrogavano su se stessi e sulla società dei loro anni. Mi ha colpito molto l'immagine di uno di loro che racconta di vivere nella e per la sua biblioteca, si comprende chiaramente il disagio di un brillante intellettuale che sente la morsa limitante della provincia.

Quel tempo è passato e non tanto perché a Potenza sia sorta una nuova grande classe di intellettuali, questo magari toccherà ad altri valutarlo, ma perché sono cambiati i paradigmi della discussione, della produzione culturale e non sempre in peggio come troppo spesso, troppo frettolosamente, si dice.

E' cambiata la Città, sono cambiati i suoi cittadini, si è consolidata l'identità di Potenza, in parte erede dell'identità di Putenza -intendendo con questa definizione l'identità della città contadina, della città dei nostri padri, dei nostri nonni- e in parte evoluzione ed elaborazione di quel melting pot lucano che ne ha modificato profondamente l'anima.

E' un processo che è iniziato già da alcuni anni quello del recupero di memorie passate e di storicizzazione delle memorie “recenti”, un percorso ancora non concluso e che attende di essere integrato dalle memorie più recenti, di quelle dei quartieri nuovi, degli anni settanta, ottanta, fino ai giorni nostri.

L'elaborazione sarà tanto più completa quanto più si staccherà dalla fase “letteraria” per passare, attraverso il filtro di arti più immediate, ad una fruizione più larga, più rivolta ad un pubblico ampio.

Ecco, lo spettacolo che ho già visto qualche mese fa e che giovedì 4 maggio andrà in scena al Teatro Stabile è parte di questo percorso, forse il primo nel suo genere, che racconta, intrecciato con i ricordi dell'attrice/autrice, la Potenza nuova, quella dei quartieri più periferici.

Manola Rotunno nel suo “Mi sveglio già pettinata” ci da' un assaggio delle atmosfere, dei sapori, degli odori, delle relazioni che si intrecciavano in una Potenza nuova, non più quella del Centro Storico ma quella dei nuovi quartieri urbani.

Questo spettacolo dai molteplici registri che la brava attrice/autrice potentina presenta nuovamente al pubblico di Potenza è una galleria di ricordi personali che si intrecciano con ricordi collettivi, l'adolescenza con i balli lenti, il latte della protezione Civile, il babbo sulla scala dei pompieri, il netturbino che passava a ritirare l'immondizia, un lungo tratto di questo percorso di ricordi personali raccontati in un monologo che alterna ironia e nostalgia.

Mi piace molto il lavoro che porta in scena Manola Rotunno, è uno specchio nel quale ciascuno di noi può riconoscere tratti della propria realtà, pezzi di se stesso, magari con qualche ruga in meno, magari con qualche sbucciatura alle ginocchia in più, ma una realtà fresca, pulita, che sa di bucato e di cose buone.

“Mi sveglio già pettinata” non è solo questo, l'attrice/autrice ci prende per mano e ci porta con lei, in giro, a incontrare pezzi di altra umanità, talvolta ridente come il fidanzato abruzzese, talvolta commuovente come la cameriera della madre, fino alla solennità dolente delle porte di Auschwiz.

Uno spettacolo completo, a tutto tondo, divertente ma anche a tratti intimo, recitato con leggerezza ma anche grande capacità scenica dall'ottima attrice potentina Manola Rotunno.

Le reazioni del pubblico sono sorprendenti, domenica durante una piccola anteprima che è stata presentata in un locale cittadino ci sono state risate ma anche autentiche lacrime di commozione, succede perché il racconto di Manola è vero, prende alle viscere, è uno specchio del tempo in cui ciascuno rivede com'era, si riconosce e si saluta.

Non resta molto da dire se non invitarvi a non perdere l'occasione di vedere lo spettacolo “Mi sveglio già pettinata” il prossimo giovedì 4 maggio, sipario alle ore 20:30 al Teatro Stabile di Potenza, un'occasione per assistere, con gli altri, alla messa in scena di un altro importante tassello di una identità condivisa della nostra comunità cittadina.

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