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Fondi votati all’unanimità ma mai trasferiti: il caso Cid e l'appello dell'ex governatore De Filippo

Fondi votati all’unanimità ma mai trasferiti: il caso Cid e l'appello dell'ex governatore De Filippo

Vito De Filippo

"La possibile chiusura del Centro internazionale di Dialettologia della Basilicata (Cid), a causa del mancato trasferimento del finanziamento di 30.000 euro approvato all'unanimità dagli organi regionali competenti, rappresenterebbe un grave arretramento sul piano della tutela, della ricerca e della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale lucano". Lo ha scritto, in una nota, Vito De Filippo, ex presidente della Regione Basilicata ed ex parlamentare. L'ex governatore - che è stato anche sottosegretario alla Salute e all'Istruzione - ha messo in evidenza che "il Cid opera da oltre vent'anni come presidio scientifico di eccellenza nel campo della dialettologia, della linguistica storica e della documentazione delle varietà linguistiche della Basilicata. Le sue attività di ricerca, archiviazione, divulgazione e collaborazione con il territorio hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza, alla conservazione e alla trasmissione delle parlate locali, in coerenza con le più avanzate pratiche internazionali di salvaguardia del patrimonio linguistico". "Fin dalla sua istituzione - ha detto De Filippo, presidente della Regione dal 2005 al 2013 - ho sostenuto il Centro, riconoscendone il ruolo strategico nel sistema culturale regionale e nel rapporto tra ricerca universitaria e comunità locali. Il lavoro svolto dal Cid ha prodotto risultati scientifici rilevanti e ha rafforzato la consapevolezza culturale delle comunità, favorendo al tempo stesso la promozione del territorio in ambito nazionale e internazionale. Il Centro - ha proseguito - è stato inserito nel Piano triennale regionale della cultura, approvato all'unanimità, e ha beneficiato di una deliberazione, anch'essa unanime, del Consiglio di Presidenza regionale che prevedeva un contributo straordinario da destinare all'Università della Basilicata per consentire la prosecuzione delle attività, in attesa di una definizione strutturale del suo futuro. La mancata erogazione di tali risorse ha già comportato la sospensione delle attività dal 14 ottobre scorso e rischia ora di determinare una chiusura definitiva". Secondo De Filippo, "la perdita del Cid significherebbe interrompere un percorso di ricerca e di servizio culturale che ha saputo coniugare rigore scientifico, radicamento territoriale e apertura internazionale. In un contesto in cui le lingue e le varietà locali sono riconosciute come parte integrante del patrimonio culturale immateriale, la continuità di istituzioni come il Cid dovrebbe essere considerata un investimento culturale di lungo periodo. Spetta alla Regione Basilicata decidere se proseguire nel sostegno a un'esperienza che ha dimostrato nel tempo la propria utilità pubblica e il proprio valore scientifico. Le comunità locali, il mondo della ricerca e chi ha creduto fin dall'inizio in questo progetto - ha concluso - attendono una decisione chiara e coerente con gli indirizzi già assunti".

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