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Campus di Macchia Romana: la visione di Galella (FdI)

Campus di Macchia Romana: la visione di Galella (FdI)

Ci sono momenti nella vita pubblica di una città in cui le idee smettono di essere soltanto buone intenzioni e iniziano a farsi progetto, direzione, prospettiva. Per Potenza uno di questi momenti è arrivato la scorsa settimana con l’approvazione, nell’assestamento di bilancio 2025-2027 della Regione Basilicata, dell’emendamento proposto dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia Alessandro Galella: 80 mila euro destinati allo studio di fattibilità per la riqualificazione e rigenerazione urbana dell’area tra il San Carlo e il Campus scientifico di Macchia Romana, un intervento che può ridisegnare il cuore universitario del capoluogo. Un risultato che non nasce oggi e che non è frutto del caso. È la tappa di un percorso coerente e ostinato. Quando, lo scorso 17 settembre, Galella presentò pubblicamente la sua idea di trasformare un’area oggi degradata in una nuova piazza urbana con un parcheggio sottostante - un luogo vivo, dinamico attraversato da studenti e famiglie - lo fece con parole che oggi suonano quasi profetiche: “Potenza ha bisogno di una visione. L’università è una risorsa immensa, ma ancora percepita come un corpo estraneo. Dobbiamo unire ciò che oggi è separato”. Con quell’intervento Galella, coordinatore cittadino del partito di Giorgia Meloni, non stava solo illustrando un progetto urbanistico: stava indicando un orizzonte di città. Un orizzonte fatto di connessioni, non di confini; di spazi per vivere, studiare, produrre cultura; di una Potenza capace finalmente di valorizzare se stessa. Oggi, con l’approvazione dell’emendamento per lo studio e l'analisi di questa iniziativa, quella visione compie un salto di qualità. Non è più un sogno, né una suggestione da conferenza stampa. Diventa un impegno istituzionale della Regione Basilicata. Galella lo ha ricordato con naturalezza: “La città non si costruisce a colpi di slogan, ma con risorse, progetti e visione”. La trasformazione dell’area tra l’ospedale e il Campus non è solo un’opera pubblica. È un’idea di città. Una piazza viva, una cittadella universitaria integrata, spazi per la cultura, servizi moderni, alloggi, attività, verde. Un luogo che può diventare simbolo della Potenza dei prossimi decenni. E non è un caso che Galella richiami anche il suo impegno per riqualificare l’area Vivalat, un altro tassello di un disegno più grande: rimettere in moto Potenza, restituire identità ai suoi quartieri, ridare dignità ai suoi spazi, sottrarre al degrado e all'abbandono luoghi che potrebbero cambiare l'aspetto della cosiddetta "città verticale". La visione urbanistica, lo sguardo lungo, la capacità di tenere insieme istituzioni diverse e di seguire con costanza i dossier più delicati: sono caratteristiche che appartengono a chi non si limita all’oggi. Tra le righe, un messaggio chiaro. Chi conosce la politica lo percepisce. Chi conosce Potenza, ancora di più.

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