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19.11.2025 - 17:14
Mentre Piero Lacorazza sul palcoscenico di Facebook punta il dito contro la maggioranza, ovvero il centrodestra con Azione e Italia Viva, come un mantra politico posticcio e riciclato, la verità è che se domani si andasse al voto a crollare per primo sarebbe proprio il centrosinistra lucano, ostaggio di labirintiche correnti, di un commissariamento, senza leadership, senza visione e senza un progetto credibile. Il capogruppo dem denuncia i presunti cortocircuiti della maggioranza, ma ignora – o fa finta di ignorare – il terreno argilloso della sua stessa area politica: un partito azzerato nella gestione, un campo largo mai nato e già implodente, nessuna figura riconoscibile capace di guidare con autorevolezza la coalizione. Chi guida il centrosinistra? Quale progetto propone? Con quale classe dirigente dovrebbe presentarsi agli elettori? La ciliegina sulla torta arriva con la promessa – o minaccia – di portare la “vertenza Basilicata” in Parlamento. Ma con chi? Con un senatore-commissario venuto dal Nord. O con un deputato forestiero, Amendola, napoletano, eletto in Basilicata perché si è scelto di scaricare un giovane segretario? Una rappresentanza parlamentare o presunta tale che non sembra affatto un presidio degli interessi lucani. Se si votasse domani, il centrosinistra – così com’è – non soccomberebbe per colpa degli avversari che pure non sono affatto eccezionali tra limiti e contraddizioni, ma per propria incapacità di costruire un’alternativa.
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