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Potenza, Motta: «La piscina olimpionica è sviluppo, non spreco»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'ingegnere Giovanni Motta promotore con altri cittadini del gruppo Facebook #faremolapiscinaolimpionica

Potenza, Motta: «La piscina olimpionica è sviluppo, non spreco»

«Gentile Redazione, gentile direttore,

ho letto con interesse la lettera aperta di una signora della città di Potenza che lamentava come il dibattito politico in città si fosse concentrato sul tema della piscina olimpionica, dimenticando i tanti problemi che assillano la città capoluogo di regione (Clicca qui). Dico alla signora: vivvadio che si parla di qualcosa di concreto in questa città. Una città che ha saputo cogliere il tema in questione, a tal punto che la politica ha convocato un consiglio comunale aperto. Adesso, pur comprendendo la rabbia della signora mi chiedo e vi chiedo: quale nesso esiste tra la piscina olimpionica e la crisi idrica? E ancora. Quale nesso esiste tra la piscina olimpionica e i furti o i marciapiedi non a norma?

Non vorrei che passasse l'idea che la piscina olimpionica sia una richiesta di pochi addetti ai lavori, anche perché, con tutto il rispetto della signora, una struttura sportiva così come una qualsiasi infrastruttura ingegneristica non può che essere solo di beneficio per il territorio. Basta chiedere alle strutture ricettive della città di Potenza, quando si organizza il meeting di nuoto di Halloween.

Insomma la narrazione rispetto alla quale non si debba fare la piscina per i costi di manutenzione o di gestione è un alibi a cui la politica e la classe dirigente di questa città deve necessariamente porre un freno e chiarire. Per quanto mi riguarda, lo sviluppo di un territorio lo si ha se si creano occasioni di specie. E la piscina olimpionica ma più in generale lo sport possono rappresentare il giusto veicolo di incremento delle economie cittadine. Sia chiaro, non è con la piscina olimpionica che risolviamo i problemi di Potenza. Ma se non si inizia mai a tirare una linea di partenza, non possiamo mai immaginare di poter essere all'altezza di altre comunità e vedere la luce alla fine del tunnel.

È come dire che non progettiamo e costruiamo strade perché consumiamo il bitume. O peggio ancora non rendersi conto che i mali di questa città sono ultradecennali per una politica assistenzialistica dove il merito non sempre è stato il punto di riferimento. Dopo di ché va chiarito che il finanziamento per la piscina olimpionica è dedicato. Vale a dire, che se non viene utilizzato per quella infrastruttura ritorna nelle casse dello Stato e messo a disposizione per altre realtà nazionali.
Non può essere utilizzato per la crisi idrica ne tantomeno per la sicurezza o i marciapiedi.

A me piace essere concreto e farmi trascinare da sogni realizzabili. E come promotore del gruppo fb #faremolapiscinaolimpionica non possiamo non crederci. È un'occasione da non perdere, al netto della location e delle varie parti politiche presenti in campo. E chi vi scrive è un cittadino schierato politicamente, ma che davanti a taluni temi ritiene che non vi possano essere partiti, colori e coalizioni. Si vince insieme».

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